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Meloni incontra Macron al G7 e anticipa il rientro in Italia per seguire la crisi maltempo

Giorgia Meloni e Emmanuel Macron hanno avuto il loro primo incontro bilaterale dopo le tensioni sui migranti delle scorse settimane. Intanto, la presidente del Consiglio potrebbe anticipare a domani il suo ritorno in Italia, per seguire da vicino l’emergenza maltempo. Lo hanno riferito fonti interne al G7.
A cura di Luca Pons
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A Hiroshima, a margine delle sessioni del G7, Giorgia Meloni e il presidente della Repubblica francese Emmanuel Macron hanno avuto un incontro bilaterale. Il vertice distensivo, durato circa 45 minuti, è il primo dal 23 marzo scorso, e anche il primo da quando le tensioni tra i due Paesi sono nuovamente aumentate, a inizio maggio, per le parole del ministro degli Interni francese Gerard Darmanin: "Il governo Meloni è incapace di gestire la crisi migratoria per la quale è stata eletta".

Meloni potrebbe rientrare in anticipo per seguire l'emergenza maltempo

L'incontro potrebbe essere avvenuto nell'ultimo giorno utile: fonti dell'organizzazione, infatti, riferiscono che la presidente del Consiglio potrebbe lasciare domani il Giappone e anticipare il rientro in Italia dal G7 per seguire più da vicino l'emergenza maltempo. Ieri, Macron ha anche manifestato vicinanza all'Italia per le alluvioni in Emilia-Romagna, con un tweet in italiano.

Gli attacchi della Francia e la pacificazione di Macron: "L'Italia non va lasciata sola"

Tornando alle tensioni tra Italia e Francia, a maggio – dopo le parole di Darmanin – il ministro degli Esteri Antonio Tajani aveva cancellato la sua visita ufficiale a Parigi, e i rapporti erano rimasti tesi. Pochi giorni dopo Stéphane Sèjourné, eurodeputato di Renew europe ma anche presidente di Renaissance, partito di Emmanuel Macron, aveva definito le politiche di Meloni sui migranti "ingiuste, disumane e inefficaci". Anche in quel caso, nonostante Séjourné non stesse parlando a nome di Macron ma del suo schieramento europeo – lo stesso di Azione e Italia viva – le parole avevano avuto una forte eco in Italia e avevano scatenato le reazioni del governo.

C'era stata un'altra occasione di confronto tra la presidente del Consiglio e Macron, solo pochi giorni fa, al Consiglio d'Europa. In quell'occasione Meloni era stata piuttosto neutra sulla possibilità di un incontro – "Macron? Avrò modo di vedere tutti, ma le polemiche di politica interna non mi interessano" – mentre il francese aveva teso un primo ramoscello d'ulivo: "Spero di cooperare con l'Italia sui migranti, perché non si può lasciare il Paese da solo. L'Italia è un Paese di primo approdo: subisce forte pressione, questo non lo sottovaluto. Bisogna costruire soluzioni comuni".

Cosa ha detto Giorgia Meloni al G7 sui migranti

Proprio sui migranti ha concentrato alcuni dei suoi interventi al G7 la presidente del Consiglio. Durante una delle sessioni, Meloni ha cercato di riportare al centro del dibattito la questione degli aiuti economici alla Tunisia – una strategia che il governo italiano vorrebbe seguire perché Tunisi limiti le partenza di persone migranti: "La Tunisia è in una situazione difficilissima, una fragilità politica evidente e un rischio di default finanziario dietro l'angolo.  Abbiamo una trattativa fra il Fondo monetario internazionale e la Tunisia di fatto bloccata".

"C'è una certa rigidità dell'Fmi di fronte al fatto che non si sono ottenute dal presidente Saied tutte le garanzie che sarebbero necessarie", ha affermato la presidente del Consiglio, concludendo: "Credo che l'approccio debba essere pragmatico, perché altrimenti noi rischiamo di peggiorare situazioni che sono già compromesse". Su questo tema, Meloni ha avuto anche un breve colloquio a tre con la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, e la direttrice del Fondo monetario internazionale Kristalina Georgieva.

Sempre nell'ottica di miglioramento dei rapporti con il continente africano, che Meloni sbandiera da mesi come ‘piano Mattei', la leader di Fratelli d'Italia ha ricordato che l'Unione africana ha già chiesto di aderire al G20: "Molti di noi si sono già espressi a favore della richiesta dell'Unione Africana. L'Italia sicuramente sì. Penso che sarebbe un bel segnale esprimere il nostro sostegno anche in occasione di questo vertice".

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