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Alluvione Emilia Romagna 2023

Meloni dice che il commissario per l’Emilia Romagna sarà scelto in base alle competenze

La presidente del Consiglio ha spiegato che il commissario straordinario per la ricostruzione in Emilia Romagna verrà scelto in base alle “competenze” e verrà valutato “il più adatto”. Con Bonaccini si tratta di una “doverosa collaborazione”.
A cura di Tommaso Coluzzi
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Prima bisognerà trovare i soldi, poi si penserà al commissario straordinario per l'Emilia Romagna. Giorgia Meloni è tornata sull'alluvione, e sugli sforzi fatti dal governo per mettere sul piatto due miliardi in poche ore. La presidente del Consiglio, intervistata dal Messaggero, ha sottolineato che, davanti alla catastrofe climatica, il governo "ha dato una risposta immediata". Quanto ai due miliardi: "Siamo consapevoli che non è sufficiente, e siamo già al lavoro per le misure sulla ricostruzione – ha spiegato – Mettere in sicurezza l’Italia è una sfida epocale. Stiamo purtroppo scontando decenni di scelte mancate e di ritardi e l’idea, errata, che la cura del territorio non fosse un investimento strategico. Bisogna cambiare paradigma".

Meloni ha poi parlato del commissario straordinario, polemica che sta tenendo banco da giorni perché in tanti – anche nello stesso centrodestra, nella quota governatori – spingono per il presidente della Regione, il dem Stefano Bonaccini: "In questo momento il mio principale problema non è chi spende i soldi ma trovarli, capire le cose da fare e capire quali procedure vanno migliorate per dare risposte immediate – ha ribadito Meloni – Quando arriverà il tempo della ricostruzione ci occuperemo di chi sarà il commissario. Vedremo le funzioni, valuteremo le competenze e sceglieremo il profilo più adatto". Quanto a Bonaccini, per Meloni si tratta di "un dovere delle istituzioni collaborare per risolvere i problemi dei cittadini". Perciò "non c’è niente di eccezionale in quello che stiamo facendo insieme e mi stupisce che qualcuno possa pensare il contrario".

Nella stessa intervista Meloni ha poi sottolineato l'importanza del ruolo italiano nel G7, soprattutto nel rapporto con i Paesi in via di sviluppo. Ha citato il Piano Mattei per l'Africa ed è tornata sulle riforme istituzionali, che si faranno, ma senza fretta. Sul Pnrr di fretta, invece, ce n'è: entro il 31 agosto bisogna presentare le modifiche, ma il ministro Fitto è al lavoro.

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