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Meloni dice al segretario della Nato che le minacce per la sicurezza arrivano dal Mediterraneo

Giorgia Meloni ha incontrato il segretario nazionale dell’Alleanza atlantica, Jens Stoltenberg. Nel faccia a faccia si è discusso di Ucraina e di continuare l’invio di armi, ma anche delle “sfide per la sicurezza” che vengono dal Sud del mondo, in particolare dal Mediterraneo.
A cura di Luca Pons
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Giorgia Meloni ha incontrato Jens Stoltenberg, segretario generale della Nato. Il tema più discusso durante l'incontro, come prevedibile, è stato il conflitto in Ucraina: "L'Italia sostiene con forza l'integrità territoriale, la sovranità e la libertà dell'Ucraina", ha detto Meloni al termine del faccia a faccia: "La coesione politica dell'alleanza e il nostro impegno fermo a sostegno della causa ucraina sono la risposta migliore che gli alleati della Nato possano dare".

Anche il segretario Stoltenberg ha ribadito che l'impegno della Nato "sta facendo la differenza sul campo di battaglia, e resta fondamentale per i progressi da parte ucraina". Per questo, non va messo in discussione l'invio di aiuti, soprattutto finanziari e umanitari, all'Ucraina: "L'Italia è fianco a fianco degli altri alleati per mantenere la pace in Europea e sostenere l'Ucraina", ha continuato il segretario generale, sottolineando che il sostegno della Nato contro la Russia durerà "per tutto il tempo che sarà necessario".

Oltre al piano umanitario e quello finanziario, però, l'aiuto dell'Italia è anche nel mandare armamenti all'Ucraina. "In un mondo più pericoloso e imprevedibile, è fondamentale che tutti i nostri alleati continuino a investire nella difesa", ha concluso Stoltenberg. La scorsa settimana Guido Crosetto, ministro della Difesa che incontrerà Stoltenberg dopo Meloni, ha dato il via al sesto decreto sull'invio di armi al Paese invaso dalla Russia.

"L'Alleanza è fondamentale per la sicurezza e la prosperità delle nostre nazioni", ha affermato Meloni. "Senza sicurezza non ci può essere crescita per le nostre società, e dobbiamo difendere insieme i comuni valori dell'identità occidentale". La pace è "una cosa per cui dobbiamo lavorare ed essere pronti a difenderci efficacemente", e per questo gli incontri di oggi "confermano l'impegno dell'Italia nei confronti della Nato".

Meloni ha chiesto anche una maggiore integrazione tra alleanza atlantica e Unione europea: "Abbiamo ragionato di come approfondire ed espandere la cooperazione tra le due organizzazioni sul piano della difesa", serve "un forte pilastro europeo" nella Nato in modo che sia in grado rispondere "alle minacce da ogni direzione". E infatti, oltre al ‘fronte orientale' di Russia e Ucraina, il colloquio ha parlato anche di ‘fronte meridionale'.

Oltre all'Ucraina, sembra che un tema discussa da Meloni e Stoltenberg sia stato la sicurezza del Mediterraneo. "Bisogna tenere conto delle sfide che vengono dal fianco meridionale, dal Mediterraneo e dal Sud", ha affermato la presidente del Consiglio. Su questo Stoltenberg ha commentato: "La Nato è vigile, con la nostra operazione Sea Guardian pattugliamo regolarmente il Mediterraneo. La missione mira ad aiutare a contrastare l'immigrazione illegale nel mar Egeo, e sostenere i nostri partner in Africa del Nord e Medio oriente con capaci building".

L'operazione Sea Guardian è nata nel 2016, inizialmente in sinergia con l'operazione Sophia dell'Unione europea. Si tratta di una forza marittima composta dalle navi di più Paesi che conduce operazioni per "mitigare il rischio di eventuali minacce alla sicurezza marittima", secondo la descrizione del ministero della Difesa italiano.

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