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Covid 19

Medici contro obbligo vaccinale e immunizzazione bambini: il convegno alla Camera di Alternativa

I parlamentari di Alternativa hanno organizzato un evento alla Camera, in cui medici no pass come Alberto Donzelli e Marco Cosentino, hanno mostrato alcuni studi che smonterebbero l’utilità dei vaccini anti Covid, in particolare per i bambini.
A cura di Annalisa Cangemi
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In un convegno organizzato questa mattina alla Camera a palazzo Valdina dai parlamentari di Alternativa, che in questi due anni di pandemia hanno criticato duramente la gestione dell'emergenza, il Green Pass e le restrizioni contro il Covid, chiedendo la gratuità dei tamponi e contestando anche l'utilità dei vaccini e l'attendibilità degli studi fino ad ora disponibili, si è discusso delle vaccinazioni sui bambini e sui guariti. L'incontro di oggi aveva la finalità principale di smontare la convinzione che i vaccini possano davvero prevenire l'infezione, che è l'assunto su cui si sono basate le norme del governo sulla pandemia.

"Le infezioni e le reinfezioni degli ultimi mesi la dicono lunga sulla garanzia offerta dai vaccini", ha detto il deputato Francesco Sapia nella sua introduzione. All'evento, definito dagli organizzatori di "controinformazione", dal titolo ‘Vaccinazioni nella prevenzione dell’infezione da SARS-CoV-2, ai guariti e ai bambini: che cosa dicono oggi le prove scientifiche?', hanno partecipato Alberto Donzelli, specialista di Igiene e Medicina Preventiva e Scienza dell’Alimentazione, già membro del Consiglio Superiore di Sanità, Marco Cosentino, professore ordinario di Farmacologia all’Università degli Studi dell’Insubria, ed Eugenio Serravalle, specialista in Pediatria, Presidente dell’Associazione Studi Scientifici e Informazioni sulla Salute, tutte figure già note nell'universo dei No Pass.

Donzelli e Cosentino, membri del comitato scientifico del Coordinamento 15 Ottobre, creato dai portuali triestini guidati da Stefano Puzzer, che per settimane hanno protestato contro l'obbligo del Green Pass sul posto di lavoro, hanno anche partecipato alla discussa audizione del 7 dicembre su "Obblighi vaccinali e rafforzamento certificazioni verdi Covid-19" in commissione Affari costituzionali al Senato. I due, come ricorda il Domani, avevano preso la parola subito dopo il filosofo Giorgio Agamben, che paragonava le norme anti Covid al nazismo, e Domenico Mastrangelo, che proponeva la vitamina C per guarire dal Covid.

"I vaccini sono tra i medicinali utilizzati con meno evidenze cliniche", ha detto Cosentino. "Le evidenze sono molto poche, i vaccini utilizzati in Ue sono stati autorizzati a suo tempo sulla base di singoli piccoli studi randomizzati controllati".

Il professore ha citato un lavoro pubblicato su Lancet sui risultati degli studi autorizzativi dei vaccini: "Le elevatissime percentuali di protezione dei vaccini, intorno al 90-95%, che ci vengono presentate, sono solo una delle maniere per esprimere l'efficacia vaccinale. Ma mostrano solo una riduzione relativa del rischio. Ma c'è anche la riduzione assoluta del rischio, e se valutiamo tutti questi prodotti, scopriamo che la riduzione assoluta del rischio di contrarre un Covid di qualunque gravità, per uno qualunque dei prodotti che abbiamo a disposizione, è intorno all'1%". 

I medici contro le vaccinazioni dei bambini

"Abbiamo da un anno sottoposto le nostre valutazioni in tema di vaccinazione ai medici e ai decisori di sanità pubblica. La capacità dei vaccini di prevenire l'infezione era buona con le precedenti varianti, prima della Omicron. Poi è divenuta mediocre, e a medio termine può diventare negativa", ha detto il dottor Donzelli. "Inoltre l'infezione nei bambini colpisce più i vaccinati rispetto ai non vaccinati. Questo non è stato ancora recepito ma i dati lo dimostrano: bambini tra i 5 e gli 11 anni, completamente vaccinati vanno incontro a una rapida perdita di protezione e all'aumento di infezioni", ha spiegato. E ancora Donzelli ha parlato della protezione dei guariti o anche di chi da asintomatico ha superato l'infezione e che oggi viene spinto a fare una vaccinazione aggiuntiva: "Due enormi studi internazionali, uno svedese e uno israeliano, mostrano che l'effetto di protezione da una singola nuova infezione richiede, secondo gli svedesi, 1534 dosi aggiuntive di vaccino; per gli israeliani ne servono 2000".

Donzelli mostra pure una slide, specificando però che si tratta di un ‘preprint', ovvero della versione preliminare un articolo di una rivista scientifica che potrebbe cambiare dopo la revisione, in cui viene indicata per i bambini "una riduzione dell'efficacia vaccinale del 40% rispetto ai non vaccinati dopo un mese e mezzo dal ciclo di base". Per quanto riguarda invece i ricoveri da Covid severo secondo Donzelli sempre per i bambini c'è stato un "picco di casi severi dopo l'inizio delle vaccinazioni". 

Secondo il pediatra Serravalle non c'è alcuna "fretta di vaccinare i bambini", perché non ci sarebbe "alcuna emergenza Covid" per i più piccoli, perché se contagiati da SARS-CoV-2 sono asintomatici o con sintomi lievi: "Il resto sono solo opinioni per alimentare il catastrofismo", ha dichiarato durante il collegamento. "Da quando Omicron è diventata dominante i bambini si sono contagiati di più, è vero, ma con una minore gravità, che ha fatto sì che ci siano stati meno accessi al Pronto Soccorso, meno ricoveri, meno accessi in terapia intensiva, meno necessità di respirazione assistita", ha detto citando uno studio pubblicato su JAMA Pediatrics.

Serravalle minimizza anche le manifestazioni di Long Covid nei bambini che hanno contratto un'infezione da SARS-CoV-2: "Faccio il pediatra da 42 anni e posso dire che molto spesso i bambini dopo un'infezione virale anche banale presentano sintomi molto più fastidiosi di quelli provocati dal Covid". Il pediatra riporta i dati di uno studio inglese, secondo cui "la gravità delle sintomatologie riferibili al Covid-19 sono sovrapponibili a quelle di tante infezioni virali". Il medico mostra una slide, in cui vengono messe a paragone le conseguenze del Long Covid su bambini e giovani e quelle di altre infezioni respiratorie, nei 5 mesi successivi alla malattia: sintomi come cambio di abitudini intestinali, perdita di peso, sensazione di malessere, convulsioni, risulterebbero più comuni in soggetti che hanno avuto altre infezioni virali.

I parlamentari presenti al convegno di Alternativa

Sono intervenute al convegno Laura Stabile, senatrice di Forza Italia,  membro della commissione Sanità, e l'europarlamentare tarantina Rosa D’Amato, ex M5s ora esponente del gruppo dei Verdi al Parlamento Ue, che ha ricordato la decisione dell'Eurocamera di prolungare il Green Pass fino a giugno 2023, ma solo il certificato che serve per gli spostamenti tra Paesi a livello europeo. Ha preso la parola anche il senatore Gianluigi Paragone, leader di Italexit, secondo cui in questi due anni "È stato preso un punto di vista, e su quello si sono prese le decisioni. È stato estromesso il Parlamento e la parte di comunità scientifica che poneva dubbi, e sulla base di quella pseudo-verità sono state fatte le scelte normative. Perché non possiamo prendere in considerazione tutti i dati possibili? Ci sono riviste scientifiche stanno facendo emergere delle contraddizioni, è un segmento della letteratura scientifica". 

"È ben nota la posizione di Fratelli d'Italia – ha detto il senatore Lucio Malan, che ha specificato di essere presente a titolo personale – contraria al Green Pass e favorevole a un'informazione chiara. Sono state dette menzogne, è surreale notare che si va avanti con una certa linea come se non esistesse l'esperienza degli altri Paesi che hanno già eliminato l'uso delle mascherone al chiuso, anche senza distanziamento. Si va avanti come se il mondo finisse all'interno dei nostri angusti confini".

"Il 22 luglio dell'anno scorso Draghi disse che con il Green Pass avremmo continuato a fare le nostre attività con la certezza di stare con persone che non ci avrebbero contagiato. Dal giorno dopo, e fino all'ultimo bollettino Iss, sappiamo che si sono contagiati 4 milioni e 600mila italiani che avevano sicuramente il Green Pass", ha sottolineato Malan.

Roberta Ferrero, senatrice della Lega, ha denunciato l'assenza di una comunicazione chiara da parte del ministro Speranza: "Abbiamo chiesto evidenze scientifiche e trasparenza sulla farmacovigilanza, sugli effetti dei vaccini. Grosse risposte non sono state date, ma per fare scienza bisogna raccogliere dati in maniera oggettiva e puntuale. È mancato un serio dibattito scientifico". 

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