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Elezioni politiche 2022

Matteo Salvini lancia il referendum su stop auto a benzina e diesel dal 2035

Matteo Salvini ha proposto un referendum popolare sullo stop alla produzione dei veicoli benzina e diesel dal 2035: “Siano gli operai di Mirafiori e di tutta Italia a dire se è giusto l’invenzione in Italia per avvantaggiare la Cina”.
A cura di Annalisa Cangemi
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Mancano solo quattro giorni al voto del 25 settembre, e il segretario della Lega Salvini tira fuori un coniglio dal cilindro: l'ultima trovata della campagna elettorale, è il referendum sullo stop alla produzione di veicoli a benzina e diesel dal 2035, che ha avuto il via libera dei ministri europei responsabili dell'Ambiente a fine giugno con il pacchetto clima “Fit for 55”, con l'obiettivo di ridurre le emissioni di Co2 del 100%. A partire dal 2035 quindi le auto nuove potranno essere solo elettriche, e verrano sostituite del tutto le vetture con motori a combustione.

"È giusto fermare la produzione delle vetture non elettriche in Europa e in Italia dal 2035? Credo che a decidere debbano essere gli italiani, e non qualche eurodeputato del Pd. Serve un referendum, altrimenti consegnamo le nostre fabbriche ai cinesi", dice Matteo Salvini sollevando il tema, durante un comizio a Rivoli nel torinese, proponendo di contrastare l'introduzione del blocco europeo alla produzione dei veicoli a diesel e benzina.

"Devono essere gli italiani – afferma – a dire sì o no alla follia contro cui la Lega si è battuta, imposta da Bruxelles, che mette fuori legge le auto a benzina e diesel dal 2035. Dire che non si producono più auto in Europa e si va avanti solo con l'auto elettrica significa licenziare a Torino e far lavorare a Pechino. Ci vanno di mezzo i lavoratori italiani operai e commercianti. Se la Lega va al governo sarà referendum" promette.

"Noi vogliamo continuare a produrre auto – spiega – gli ultimi eurodiesel hanno emissioni zero e impatto ambientale zero quindi è una scelta antitaliana fatta dal Pd ed è giusto che sia il popolo italiano con un referendum popolare, che è il trionfo della democrazia, dire sì o no alla chiusura delle fabbriche".

Il Partito Democratico replica tramite il vicepresidente del gruppo dei dem alla Camera, Roberto Morassut: "Salvini getta letteralmente benzina sulla competizione elettorale e sul futuro. Vuole abrogare con un referendum la decisione europea di blocco, a partire dal 2035, della produzione delle auto con motore termico. Una posizione grave che smaschera definitivamente chi contrasta la transizione ecologica per tornare ad affermare un modello di sviluppo legato al nero dei combustibili fossili".

"D'altronde – ha proseguito – le destre sono state sempre contrarie, dall'accordo di Parigi in poi, alla strategia europea, legata alla prospettiva di ‘emissioni inquinanti zero' al 2050. Noi invece siamo con le decine di migliaia di ragazze e di ragazzi che domani sfileranno in 70 città italiane per Fridays for Future, per riaffermare la centralità dei mutamenti climatici nell'agenda istituzionale. Chi si frappone è ‘complice criminale' della crisi più grande della storia dell'uomo".

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