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Matteo Salvini dice che quando era lui ministro dell’Interno c’erano meno morti in mare

“L’anno in cui si verificarono meno morti nel Mediterraneo fu casualmente il 2019, anno in cui io ero ministro degli Interni e in cui erano in vigore i decreti Sicurezza, perché è ovvio che meno gente fai partire a opera degli scafisti e dei trafficanti e meno gente rischia”: lo ha detto Matteo Salvini. È così?
A cura di Annalisa Girardi
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Matteo Salvini ha detto che quando era lui al Viminale c'erano meno morti in mare, tutto grazie ai decreti Sicurezza. Intervenendo a Rtl il leader della Lega ha affermato: "Stando ai dati dell'Onu e degli Istituti che fanno riferimento alla Commissione europea, negli ultimi 10 anni, l'anno in cui si verificarono meno morti nel Mediterraneo fu casualmente il 2019, anno in cui io ero ministro degli Interni e in cui erano in vigore i decreti Sicurezza, perché è ovvio che meno gente fai partire a opera degli scafisti e dei trafficanti e meno gente rischia". Il ministro dei Trasporti ha anche sottolineato che "bisogna garantire l'asilo" a chi scappa dalle guerre, ma essere "più efficienti" contro i trafficanti.

Per quanto riguarda i morti in mare, in realtà, vanno fatte alcune precisazioni. Secondo i dati dell'Organizzazione internazionale per le migrazioni, è nel 2020 che si sono registrate meno vittime. Vanno però considerate diverse dinamiche: il numero dei naufragi è drasticamente diminuito dopo gli accordi tra Italia e Libia del 2017, che hanno dimezzato anche le partenze. La Guardia costiera libica, con il sostegno e i finanziamenti dall'Italia, ha intercettato e riportato indietro moltissime persone. La ripresa dei flussi che si è registrata negli anni a seguire dipende da molteplici fattori, tra cui la maggiore instabilità politica in Libia, di cui favoriscono i trafficanti.

Fonte: Oim
Fonte: Oim

Ad ogni modo, Salvini ha proseguito affermando di aver sentito l'attuale ministro dell'Interno, Matteo Piantedosi, che oggi sarà alla Camera per riferire sul naufragio di Cutro: "Sta lavorando al decreto da portare al Consiglio dei ministri di Cutro per il contrasto ai trafficanti nell'ottica di quello che Mattarella e il Santo Padre hanno richiesto". A Piantedosi, inoltre, Salvini ha ribadito il suo totale sostegno, affermando che le indiscrezioni sui presunti malumori all'interno del governo non siano altro che "polemiche giornalistiche".

E ancora: "La squadra di governo è assolutamente compatta. In questi mesi di lavoro ho trovato degli amici: sulla professionalità, lo scrupolo e l'umanità del ministro Piantedosi ci metto la mano sul fuoco". Salvini ha difeso poi la Guardia costiera: "Chiedono le mie dimissioni dopo la tragedia di Cutro? O è ignoranza o malafede, la Guardia costiera conta oltre 10mila uomini e donne che in mare sono pronti a salvare vite, la tragedia che si è vissuta a Cutro ha come unici colpevoli gli scafisti, la guardia costiera era stata avvisata a tragedia avvenuta. Attaccare Salvini va bene ma attaccare chi rischia la vita mi sembra veramente bassa politica".

Infine, il leader leghista ha ribadito come sia arrivato il momento di coinvolgere l'Unione europea: "Si deve finalmente coinvolgere l'Ue nell'accoglienza di chi ha diritto di essere accolto, possibilmente allestendo dei punti di ascolto e di raccolta delle domande al di là del Mediterraneo per togliere il terreno sotto i piedi agli scafisti".

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