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Crisi di Governo 2022

Mario Draghi si è dimesso, cosa succede ora al governo

Il presidente Draghi ha rassegnato le sue dimissioni al capo dello Stato. Mattarella ne ha preso atto, il governo resta in carica per gli affari correnti. A questo punto il Presidente della Repubblica potrebbe sciogliere anticipatamente le Camere e indire le elezioni.
A cura di Tommaso Coluzzi
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Game over. La storia del governo Draghi finisce qui. Con un'altra fiducia in Senato – incassata, alla fine – e gran parte della sua maggioranza che non partecipa al voto. Il presidente del Consiglio è salito al Colle questa mattina dal capo dello Stato per la seconda volta in una settimana e ha rassegnato le sue dimissioni.

Questa la nota ufficiale diffusa dal Colle: "Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha ricevuto al Palazzo del Quirinale il Presidente del Consiglio dei Ministri, Prof. Mario Draghi, il quale, dopo aver riferito in merito alla discussione e al voto di ieri presso il Senato, ha reiterato le dimissioni sue e del Governo da lui presieduto. Il Presidente della Repubblica ne ha preso atto. Il Governo rimane in carica per il disbrigo degli affari correnti".

Ora il Presidente Mattarella dovrà decidere se sciogliere le Camere e andare al voto anticipato o provare a tenere nuove consultazioni per capire se c'è lo spazio per una nuova esperienza di governo. Al momento si va quasi certamente verso la prima ipotesi. I partiti sono pronti per le urne, come stanno dichiarando praticamente tutte le forze politiche nelle ultime ore e come avevano già detto nei giorni scorsi.

La situazione sembrava essersi sbloccata alla vigilia del discorso del presidente del Consiglio in Senato, dopo gli incontri tra Draghi e Letta, poi tra Draghi e Mattarella e infine – dopo mezza giornata di polemiche – con il centrodestra che è stato ricevuto a Palazzo Chigi. La sera prima si parlava – cautamente – di "pericolo sfangato" nelle forze di maggioranza.

Poi, ieri mattina, il presidente del Consiglio è arrivato al Senato con un discorso durissimo. Draghi ha richiamato ognuno alle proprie responsabilità, chiarendo di essere tornato sui suoi passi "perché e solo perché gli italiani lo hanno chiesto".

Ma nelle sue comunicazioni Draghi non ha aperto a ciò che aveva chiesto il Movimento 5 Stelle – se non timidamente – e soprattutto ha ripreso più volte, indirettamente, la Lega: sia sulla questione economica e sulla richiesta di uno scostamento di bilancio, sia sulle proteste dei tassisti.

Ore di trattative sono finite con un buco dell'acqua. Tutti hanno visto tutti, tutti hanno chiamato tutti. O almeno così si è raccontato. Il centrodestra ha posto come condizione l'addio dei 5 Stelle, i 5 Stelle hanno confermato la loro linea. Il governo ha posto la fiducia sulla risoluzione del senatore Casini: avanti con questo governo. Lega, Forza Italia e Movimento 5 Stelle hanno annunciato in dichiarazione di voto che non avrebbero votato la fiducia al governo. E Draghi ha confermato la sua decisione. Ora toccherà al Presidente Mattarella. Ma l'esito sembra già scritto: elezioni anticipate.

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