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Marco Cappato a Fanpage.it: “Democrazia va rafforzata, serve partecipazione digitale dal basso”

“La democrazia va rafforzata, attraverso una vera e propria cittadinanza digitale europea e assemblee civiche estratte a sorte”: lo dice Marco Cappato a Fanpage.it, parlando del congresso di Eumans, il movimento civico paneuropeo da lui fondato, che si terrà a Danzica tra qualche giorno.
A cura di Annalisa Girardi
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Marco Cappato lancia il congresso del suo movimento Eumans, che si terrà a Danzica tra il 17 e il 19 marzo. Un appuntamento in cui discutere delle iniziative dei cittadini europei da lanciare questa primavera: una legge sulla cannabis, l'aborto sicuro, fine vita, nuove regole per i richiedenti asilo e reddito universale sono solo alcune delle proposte sul tavolo. Ne abbiamo parlato con l'ex europarlamentare, oggi attivista dell'associazione Coscioni e co-presidente di Eumans.

Che cos’è Eumans e da dove è nata l’idea di fondare un movimento paneuropeo civico?

La gente va sempre meno a votare perché la politica elettorale – rinchiusa nella dimensione nazionale e nella ricerca del consenso immediato – si dimostra inadeguata a fornire soluzioni strutturali ai problemi del nostro tempo, basti pensare ai cambiamenti climatici. Eumans nasce per portare avanti iniziative popolari con proposte di lungo termine che superino i confini nazionali.

Quali saranno i principali temi di discussione a Danzica?

Discuteremo un pacchetto di "Iniziative dei Cittadini Europei", cioè l'unico strumento di partecipazione civica dell'Unione europea che consente a un milione di persone da almeno 7 Paesi di presentare proposte alla Commissione UE. È innanzitutto la democrazia stessa che va rafforzata, attraverso una vera e propria cittadinanza digitale europea e assemblee civiche estratte a sorte. Nel merito, si va dalla transizione ecologica – da realizzare spostando le tasse dal lavoro alle emissioni – a diritti civili come aborto, eutanasia, immigrazione, cannabis, fino al welfare europeo con un reddito di base universale e al diritto alla scienza.
Qual è un esempio di democrazia partecipativa virtuoso per voi? E quale l’obiettivo per le elezioni europee del 2024?

La democrazia ha bisogno di innovazione, prendendo il meglio di ciò che avviene a livello mondiale: i referendum senza quorum, come in Svizzera e negli USA, le assemblee estratte a sorte che si stanno diffondendo nel nord Europa – in ultimo per la Conferenza sul futuro dell'Europea o per l'eutanasia in Francia – la partecipazione digitale dal basso realizzata a Taiwan. Il pacchetto di iniziative dei cittadini europei in discussione a Danzica sarà a disposizione dei partiti che vorranno farlo proprio, oppure anche diventare il programma di una nuova lista.
"Democrazia, Ecologia e Libertà oltre le frontiere” è il titolo del congresso: perché questi tre concetti?

La potenza montante nel mondo è quella cinese: autoritaria, nazionalista e fondata su una crescita senza limiti. C'è bisogno di investire altrettanto – anche tecnologicamente – in un modello opposto, un nuovo umanesimo che metta al centro la persona e l'ecosistema fuori dal recinto dello Stato nazionale.

A un anno dalle decisioni della Consulta sui referendum in materia di fine vita e cannabis, avete in programma nuove raccolte firme per iniziative popolari?

Abbiamo ripreso le disobbedienze civili, questa volta in una dimensione collettiva con una ventina di "associati a delinquere" per affermare le libertà fondamentali protette dalla Costituzione. La raccolta firme la stiamo già realizzando in una dimensione regionale, per ottenere tempi certi dai sistemi sanitari regionali nel dare risposta alle richiesta di aiuto medico sul fine vita, già depenalizzato dalla Corte costituzionale in occasione del mio processo.

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