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Luigi Di Maio: “Niente di personale contro Matteo Salvini, ma non torneremo mai con la Lega”

“Mi fido delle persone fino a prova contraria, e quando arriva la prova contraria può finire qui. Siamo stati al governo insieme per 14 mesi, ci siamo sempre dette si va avanti 5 anni. Poi l’8 agosto vieni a sapere per vie traverse che ha cambiato idea. Quando è successa quella cosa avevamo il rischio dell’aumento dell’Iva, dell’esercizio provvisorio. Quello che mi ha fatto male è che fino al giorno prima dice una cosa e poi ti lascia con il cerino in mano”: così Luigi Di Maio smentisce subito ogni possibilità di un riavvicinamento con la Lega di Matteo Salvini.
A cura di Annalisa Girardi
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Nessuna questione personale con Matteo Salvini, ma "mi fido delle persone fino a prova contraria, e quando arriva la prova contraria può finire qui": queste le parole del capo politico del Movimento Cinque Stelle, Luigi Di Maio durante la registrazione del Maurizio Costanzo Show che andrà in onda questa sera su Canale 5, rispondendo alle domande sulla possibilità di un riavvicinamento con il leader leghista.

"Siamo stati al governo insieme per 14 mesi, ci siamo sempre dette si va avanti 5 anni. Poi l'8 agosto vieni a sapere per vie traverse che ha cambiato idea. Quando è successa quella cosa avevamo il rischio dell'aumento dell'Iva, dell'esercizio provvisorio. Quello che mi ha fatto male è che fino al giorno prima dice una cosa e poi ti lascia con il cerino in mano. Noi la responsabilità di non far aumentare l'Iva ce la siamo presa", ha proseguito il ministro degli Esteri.

L'intesa con il Partito democratico

Se l'esperimento gialloverde non ha funzionato, non sembra andare molto meglio sul fronte dell'intesa giallorossa: in un'intervista al Corriere della Sera, Di Maio ha ribadito che non ci saranno più alleanza con il Partito democratico a livello elettorale. "Andare da soli alle elezioni amministrative è sempre stata la posizione del Movimento: siamo alternativi ai partiti, non complementari. Quello in Umbria è stato un esperimento, non ha funzionato e punto. Si guarda avanti", ha affermato il leader pentastellato.

Poi Di Maio ha spezzato una lancia a favore dell'alleato, raccontando di aver parlato con il capo delegazione del al governo e ministro della Cultura, Dario Franceschini: "Ho sentito Franceschini, nelle prossime ore sentirò Zingaretti, si lavora bene con loro, meglio di quanto si lavorasse con la Lega". Di Maio ha dichiararo di aver discusso anche con il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, specialmente sulla questione migratoria: "Siamo tutti perfettamente consapevoli che serve una spinta maggiore nelle risposte da dare al Paese. Anche sul tema migranti, mi faccia dire, non se ne può fare un tema elettorale. Guardiamoci in faccia: esiste un problema? Sì. Va risolto? Sì e non dobbiamo aver paura a dirlo, non si può arrivare al paradosso che dire che l’Italia non può farsi carico di tutti i migranti che partono dalle coste del Nord Africa, diventi motivo di vergogna. Bisogna fare la cosa giusta, non quella che spaventa di meno. Non è possibile che la Viking per l’ennesima volta sbarchi sempre e solo in Italia".

In realtà, oggi è stato stabilito che i 104 migranti a bordo della Ocean Viking sbarcheranno in Italia, nel porto di Pozzallo. A farlo sapere è stato il Viminale: il ministero dell’Interno comunica che "si è appena conclusa la procedura di ricollocazione degli stessi in base al pre-accordo raggiunto nel corso del vertice di Malta. Francia e Germania, in particolare, accoglieranno 70 migranti. A questo punto è stato individuato in Pozzallo il porto di sbarco".

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