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L’opposizione chiede le dimissioni di Matteo Piantedosi, il ministro rischia davvero?

Dall’opposizione sono arrivate diverse richieste di dimissioni per il ministro Matteo Piantedosi. Nei prossimi giorni queste potrebbero anche trasformarsi in una mozione di sfiducia. I partiti di centrosinistra, però, hanno i numeri necessari per costringere il titolare del Viminale a fare un passo indietro?
A cura di Annalisa Girardi
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L'opposizione chiede le dimissioni del ministro dell'Interno, Matteo Piantedosi, dopo il naufragio di Cutro. Soprattutto dopo che lui, a tragedia avvenuta, aveva affermato che nessun livello di disperazione potesse giustificare viaggi del genere, dove si mettono a rischio i propri figli. Il primo intervento in Parlamento di Elly Schlein da neosegretaria del Partito democratico è stato proprio per chiedere il passo indietro del titolare del Viminale: in commissione Affari costituzionali ha definito "indegne e disumane" le parole del ministro, per poi chiederne le dimissioni. Prima di lei, avevano fatto lo stesso anche altri colleghi dell'opposizione, come Riccardo Magi, anche lui fresco di elezione a segretario di +Europa. In altre sedi anche Carlo Calenda e Nicola Fratoianni avevano chiesto a Piantedosi di lasciare l'incarico.

Nei prossimi giorni l'opposizione potrebbe passare dalle parole ai fatti, presentando una mozione di sfiducia nei suoi confronti. I regolamenti parlamentari vogliono stabiliscono che le mozioni di sfiducia vengano sottoscritte, per poter essere presentate, da un decimo dei componenti per l'Aula. Se una mozione di sfiducia nei confronti di Piantedosi dovesse venire approvata, il ministro dovrebbe dimettersi.

Per l'approvazione, in caso, servirebbe la maggioranza assoluta. Da soli, però, i partiti di opposizione non hanno i numeri per poter far passare una mozione di sfiducia. Prendiamo come esempio la Camera. A Montecitorio dopo il taglio dei parlamentari, ci sono 400 deputati e la maggioranza assoluta dell'Aula è fissata a 201 voti. Le opposizioni, insieme, arrivano al massimo a 160. Al Senato, su 206 voti totali, il centrodestra da solo può contare su 116 voti, per cui respingerebbe senza difficoltà una mozione contro un suo ministro.

Insomma, il posto di Matteo Piantedosi, anche se dall'opposizione arrivasse una mozione di sfiducia, non sarebbe a rischio. Il governo, se il caso di Crotone iniziasse a pesare seriamente sui propri consensi, potrebbe decidere di addossarne tutta la responsabilità politica al Viminale – Piantedosi, tra l'altro è un tecnico nominato in quota Lega – ma per ora non sembra questo il caso.

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