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L’Italia è l’unico Paese dell’Eurozona a non aver ratificato la riforma del Mes: cosa succede ora

“Sono convinto che riusciremo a compiere progressi nella ratifica e nell’attuazione del trattato del Mes”, ha detto il presidente dell’Eurogruppo Paschal Donohoe, dopo aver incontrato il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti. L’Italia è rimasto l’unico Paese a non aver approvato le modifiche, un nodo che rischia di incrinare i rapporti con l’Ue.
A cura di Annalisa Girardi
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Che l'Italia non accederà al Mes, Giorgia Meloni a fine dicembre aveva detto di poterlo "firmare con il sangue". La ratifica della riforma, però, è un'altra questione e rischia di diventare un nodo sempre più difficile da sciogliere nei rapporti tra Italia e Unione europea: il nostro Paese, infatti, è l'unico a non aver approvato le modifiche al fondo Salva Stati. Diversi membri del governo, tra cui il ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti, sono passati nelle scorse settimane da posizioni irriducibili a possibiliste, passando la palla al Parlamento per l'esame della riforma. "Sono convinto che riusciremo a compiere progressi nella ratifica e nell'attuazione del trattato del Mes", ha detto ieri il presidente dell'Eurogruppo Paschal Donohoe, dopo aver incontrato il numero due della Lega a Roma.

"Negoziamo accordi con la buona fede che tutte le parti rispettino i propri impegni. Questa fiducia è fondamentale per il funzionamento dell'Ue", ha spiegato ancora, sottolineando che in una situazione "molto difficile" come quella in cui si trova ora l'intero Vecchio Continente, ogni "passo per rafforzare l'Unione economica e monetaria invia un segnale forte".

Il presidente dell'Eurogruppo ha quindi concluso sottolineando come la riforma del Mes, concordata tra gli Stati membri nel 2020, sia "fondamentale" e offra "strumenti più comuni per affrontare la crisi".

Sulla questione è intervenuto oggi anche Giulio Tremonti, ex ministro dell'Economia e oggi presidente della commissione Affari esteri alla Camera. "Bisogna partire dalla realtà. La riforma del Mes sarà votata da tutti i Paesi ma discussa da nessuno. Alla base delle polemiche c'è questo vuoto, che però è cruciale. Ma ora ci sono le condizioni per fare una vera riflessione", afferma in un colloquio con il Sole 24 Ore.

Secondo Tremonti, Meloni sarebbe disposta al via libera al Mes, ma a patto di ridiscuterne la funzione. L'esponente di Fratelli d'Italia si dice d'accordo, affermando che sia "arrivato il momento per riflettere su come impiegare il Mes nella costruzione di nuovi efficaci meccanismi europei, collegandolo con l'emissione di Eurobond com'era nell'idea originaria".

Infine, Tremonti conclude: "Il Mes è in un certo senso come un'automobile. Un'automobile è utile e positiva se viene utilizzata per andare al lavoro, lo diventa meno se è usata per fare una rapina, e qui naturalmente ogni allusione al Mes stile Trojka come è stato impiegato in Grecia è puramente casuale".

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