70 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

Libia, che cosa hanno detto Giuseppe Conte e Luigi Di Maio alla conferenza di Berlino

“L’Italia è assolutamente disponibile a essere in prima fila per quanto riguarda una missione di monitoraggio della pace. Ovviamente dovremo passare per il Consiglio di Sicurezza della Nazioni Unite, e poi potremo definire anche questo impegno”, ha affermato il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte al termine della Conferenza di Berlino. Il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, invece ha parlato dell’importanza di avere tutti gli attori coinvolti allo stesso tavolo, a condividere la strategia da adottare in Libia.
A cura di Annalisa Girardi
70 CONDIVISIONI
Immagine

"Ci possiamo ritenere soddisfatti perché abbiamo compiuto degli importanti passi avanti. Cinquantacinque punti condivisi che includono il cessate il fuoco, l'embargo delle armi e un percorso politico e costituzionale condiviso": queste le parole di Giuseppe Conte alla stampa, affiancato da Luigi Di Maio, al termine della conferenza di Berlino. "È stato nominato anche il comitato militare congiunto che monitorerà il rispetto della tregua. Il premier Fayez al-Sarraj e il generale Khalifa Haftar non sedevano al tavolo, quindi formalmente non hanno condiviso i 55 punti, ma sono stati costantemente aggiornati e confidiamo nel loro impegno per il rispetto del cessate il fuoco", ha detto il presidente del Consiglio sottolineando l'impegno della comunità internazionale a evitare ulteriori violenze.

"L'Italia è assolutamente disponibile a essere in prima fila per quanto riguarda una missione di monitoraggio della pace. Ovviamente dovremo passare per il Consiglio di Sicurezza della Nazioni Unite, e poi potremo definire anche questo impegno", ha quindi affermato Conte, ripetendo che il nostro Paese è quindi pronto a partecipare, e guidare, soldati in Libia per garantire la fine delle violenze.

L'Italia e la strategia diplomatica in Libia

"Lavoriamo per un efficace cessate il fuoco e per alimentare un processo politico in modo da rilanciare le funzioni del Consiglio presidenziale libico e del Governo libico per una stagione di riforme che riguardi il piano politico-istituzionale, economico, di sicurezza. L'Italia crede nella forza della diplomazia e della politica, e ritiene inaccettabile la soluzione militare. Tutti dobbiamo condividere questo obiettivo a Berlino", ha scritto poi il presidente del Consiglio in un post su Facebook, condividendo una foto che lo vede conversare con i principali attori coinvolti, dal presidente russo Vladimir Putin e quello turco Recep Tayyip Erdogan, alla cancelliera tedesca Angela Merkel e il capo di Stato francese Emmanuel Macron.

Prima dell'inizio della Conferenza, Conte ha avuto un incontro bilaterale anche con  il segretario generale dell'Onu Antonio Guterres, al seguito del quale ha anticipato la disponibilità italiana alla costituzione di "una forza che possa assicurare le operazioni di pace". Parlando poi di un "rilancio degli organi politici e istituzionali", con particolare attenzione al Consiglio presidenziale del governo, Conte ha sottolineato che non si sta chiedendo a nessuno degli attori in campo di fare passi indietro, ma di indirizzarsi verso un "processo di pacificazione e di stabilizzazione", condividendo un "percorso che sia economico, politico-istituzionale e di sicurezza".

Conte ha anche avuto incontri marginali con l'inviato dell'Onu in Libia Ghassan Salamé e il segretario di Stato Usa, Mike Pompeo. Dopo la Conferenza ha anche avuto colloqui con Putin, Erdogan e il presidente egiziano Abdel Fattah al-Sisi, mente Di Maio ha incontrato i ministri degli Esteri di Turchia ed Egitto.

Di Maio: "Minaccia terroristica non inciderà sull'Italia"

"La Conferenza di oggi ci permette di tenere allo stesso tavolo tutti gli attori del conflitto in Libia, che deve interessare tantissimo l'Italia e non solo l'Europa. Tutti gli attori seduti al tavolo hanno una grande influenza su tutte le parti libiche. E se tutti gli attori concordano sui punti condivisi, questo fa ben sperare per il futuro del popolo libico e per il Mediterraneo", ha detto alla stampa il ministro Di Maio.

Poi, in un lungo post su Facebook di bilancio su quanto approvato in seno alla Conferenza, il leader del Movimento Cinque Stelle ha ribadito che a Berlino si sono raggiunti i risultati prefissati. Anche se non sono stati risolti tutti i problemi, ha aggiunto Di Maio, si è arrivati al risultato sperato in quanto si sono condivisi i punti su cui anche l'Italia aveva fatto pressione nelle scorse settimane, cioè un embargo sulle armi, la creazione di un comitato militare che garantisca la tregua, e il prevalere del dialogo diplomatico.

"Bisogna comunque essere cauti e continuare a lavorare ogni giorno. Insieme al presidente Conte oggi lo abbiamo fatto con dignità e determinazione. Senza troppi proclami, senza rincorrere slogan elettorali. Concretezza e pragmatismo, come l’Italia chiede da tempo anche all’Ue. La Libia dista poche centinaia di chilometri dalle nostre coste e non permetteremo mai che la minaccia terroristica possa incidere sulla sicurezza nazionale del nostro Paese", ha quindi concluso il ministro degli Esteri.

70 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views