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Legami Russia-Lega, Di Maio: “Da Mosca endorsement al M5s”, Conte: “Nessuno getti ombre su di noi”

Botta e risposta tra Luigi Di Maio e Giuseppe Conte, sui presunti contatti tra leghisti e diplomatici e politici russi prima della caduta del governo Draghi. Per il ministro l’articolo su La Stampa “fa il paio con l’endorsement del ministro russo Razov alla bozza di risoluzione presentata dal partito di Conte”. Il leader M5s: “Corbellerie”.
A cura di Annalisa Cangemi
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Dietro alla caduta del governo Draghi potrebbero esserci state influenze e pressioni russe, con l'impronta di Putin. Così racconta un articolo pubblicato da La Stampa, che cita presunti "documenti di intelligence", sostenendo che tra il 27 e il 28 maggio, ci sarebbero stati contatti tra il consigliere di Matteo Salvini per i rapporti internazionali, Antonio Capuano, e Oleg Kostyukov, "importante funzionario dell'ambasciata russa" in Italia. Il diplomatico, tra le altre cose, avrebbe chiesto a Capuano "se i ministri della Lega fossero intenzionati a rassegnare le dimissioni dal governo". Il documento però non trova conferme nei servizi italiani. "Le indiscrezioni apparse sul quotidiano La Stampa, in merito all'attribuzione all'intelligence nazionale di asserite interlocuzioni tra l'avvocato Capuano e rappresentanti dell'Ambasciata della Federazione Russa in Italia, per far cadere il governo Draghi, sono prive di ogni fondamento come già riferito al Copasir, in occasione di analoghi articoli apparsi nei mesi scorsi", ha tagliato corto il sottosegretario Franco Gabrielli. Ma tanto basta a far scoppiare polemiche e alimentare i veleni tra il M5s e la nuova formazione di Luigi Di Maio, Insieme per il Futuro.

Secondo il ministro degli Esteri Luigi Di Maio quanto emerso dalle ricostruzioni giornalistiche sui rapporti fra Lega e Russia, "fa il paio con l'endorsement del ministro russo Razov alla bozza di risoluzione presentata dal partito di Conte" sulla vicenda Ucraina. La stessa accusa rilanciata dal sottosegretario Manlio Di Stefano, secondo cui nei giorni della mozione sul sostegno all'Ucraina si sarebbe creato un asse tra Matteo Salvini e Giuseppe Conte, disallineato da quello euroatlantico dell'Italia: "Le ragioni di questo asse filo Putin non le possiamo ancora sapere, di certo però le sequenza degli eventi è inquietante. Per settimane esponenti russi hanno attaccato personalmente sia il presidente Mario Draghi che il ministro Luigi Di Maio, intanto in Italia l'ambasciata russa elogiava le posizioni del M5s in aula sui decreti Ucraina e lo stesso partito, insieme a Lega e Forza Italia, non esprimeva alcuna posizione netta contro l'invasione russa in Ucraina", ha evidenziato Di Stefano. "La verità, come sempre, verrà a galla, ma due indizi fanno una prova e intanto possiamo dire con certezza che questa crisi ha avuto più di un complice e che Matteo Salvini ha molto da spiegare agli italiani e al Copasir".

Il leader del M5s Giuseppe Conte ha replicato poco dopo: "Io non so che corbellerie possano dire altri: il comportamento dei M5S e del sottoscritto è di chi non è andato in alcuna ambasciata russa né avuto contatti con ministri russi. Quando parliamo di politica estera lo facciamo dentro le nostre alleanze. Nell'interesse dei cittadini italiani. Che nessuno abbia la miserabile idea di gettare un'ombra sul comportamento M5S".

L'ambasciata russa in Italia: "Nulla da aggiungere"

L'ambasciata russa in Italia "non ha nulla da aggiungere a quello che è già stato detto a giugno" circa le presunte ingerenze di Mosca nella politica italiana. Lo ha riferito dalla rappresentanza diplomatica interpellata dall'Agi.. L'ambasciata rimanda quindi alla nota di precisazione diffusa l'11 giugno sull'assistenza fornita al leader leghista, Matteo Salvini, per il viaggio a Mosca poi saltato. "L'ambasciata ha assistito Matteo Salvini e le persone che lo accompagnavano nell'acquisto dei biglietti aerei di cui avevano bisogno in rubli tramite un'agenzia di viaggi russa", spiegava la nota precisando che l'importo era poi stato restituito in euro. "Non vediamo nulla di illegale in tutte queste azioni", sottolineava la rappresentanza diplomatica, "quanto alle speculazioni sui nomi di specifici dipendenti dell'ambasciata, le riteniamo assolutamente inadeguate". Il riferimento è a Oleg Kostyukov, numero due dell'ufficio politico dell'ambasciata russa. Kostyukov avrebbe anche partecipato all'organizzazione del viaggio di Salvini a Mosca, che poi è stato cancellato. Al momento l'ambasciatore, Serghei Razov, si trova tra l'altro in vacanza fuori dall'Italia, come ha riferito nei giorni scorsi il ministero degli Esteri russo, e a reggere l'ambasciata è l'incaricato d'affari.

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