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Guerra in Ucraina

Le sanzioni occidentali alla Russia sono oltre 10mila, la Duma accusa: “Mai così tante nella storia”

Il presidente della Duma, il parlamento russo, ha sottolineato come prima del 24 febbraio le sanzioni imposte contro Mosca fossero 2.754, per poi passare a 10.128: “Mai così tante erano state imposte contro uno Stato finora”.
A cura di Annalisa Girardi
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Oltre diecimila sanzioni contro la Russia, il numero più alto di misure mai imposto contro uno Stato finora. Lo afferma il presidente della Duma, il Parlamento russo, Vyacheslav Volodin. Attaccando l'Occidente per la reazione alla cosiddetta operazione speciale in Ucraina, Volodin ha sottolineato come prima del 24 febbraio le sanzioni imposte contro Mosca fossero 2.754, per poi passare a 10.128. In totale, quindi, 7.374 sanzioni in più per condannare l'aggressione russa all'Ucraina.

Intanto l'Occidente pensa a come inasprire ulteriormente queste misure. E mentre si discute sull'embargo al petrolio russo da parte dell'Unione europea, anche il G7 che si riunirà questo pomeriggio discuterà di come colpire economicamente la Russia in modo più efficace. Durante il vertice, che si svolgerà in videoconferenza, interverrà anche il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, che nelle ultime settimane ha spesso sottolineato come l'Occidente, continuando a importare gas e petrolio dalla Russia, stia finanziando la guerra di Vladimir Putin. È quindi probabile che anche in seno alla riunione del G7, oltre a chiedere un maggior sostegno militare al suo Paese con l'invio di armi più potenti, spingerà per il blocco delle forniture di energia dalla Russia.

Nel frattempo in Europa si continua a discutere su come fare in modo che le sanzioni al petrolio russo non diventino u boomerang per le economie europee, come rimarcato da diversi Paesi, i più dipendenti da Mosca a livello energetico. Bruxelles cerca quindi di trovare una soluzione, ma si prepara anche a un taglio improvviso dal Cremlino al gas verso l'Europa, in risposta alle sanzioni: in quel caso, una proposta sul tavolo riguarda la condivisione tra tutti i 27 Stati membri dei loro approvvigionamenti. La discussione è ancora in corso, ma a quanto fa sapere il quotidiano spagnolo El Pais la Commissione europea si starebbe preparando a fare una proposta ufficiale il prossimo 18 maggio, quando sarà presentato il piano comune europeo di risparmio e sicurezza energetica.

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