Le nuove regole anti Covid nei luoghi di lavoro: cosa cambia da luglio
La mascherina non è più obbligatoria nei luoghi di lavoro privati: lo rimane solo negli ospedali e nei mezzi di trasporto, in tutti gli altri è solo raccomandata. Queste le nuove regole sull'utilizzo delle mascherine a lavoro, che resteranno in vigore fino a fine ottobre. È stato infatti aggiornato il protocollo anti Covid per i luoghi di lavoro, dopo un confronto tra governo e sindacati. Tuttavia il dispositivo di protezione individuale rimane fortemente raccomandato per prevenire il contagio, specialmente in quei luoghi dove è difficile mantenere il distanziamento interpersonale o nei casi di frequenti contatti con le altre persone.
Il protocollo, che entra in vigore oggi 1° luglio, sarà valido fino alla fine di ottobre e poi dovrà essere ridiscusso a seconda della situazione epidemiologica in quel momento. Per riassumere, la novità più importante riguarda il passaggio dall'obbligo alla "forte raccomandazione" per quanto riguarda le mascherine. Il datore di lavoro, si legge nel protocollo, è comunque tenuto a mettere a disposizione le Ffp2 per i lavoratori. "Resta un presidio importante per la tutela della salute dei lavoratori ai fini della prevenzione del contagio", prosegue il documento.
In alcuni casi specifici, però, per l'azienda resta la possibilità di stabilire norme più stringenti: "Il datore di lavoro su specifica indicazione del medico competente o del responsabile del servizio di prevenzione e protezione, sulla base delle specifiche mansioni e dei contesti lavorativi sopra richiamati, individua particolari gruppi di lavoratori ai quali fornire adeguati dispositivi di protezione individuali (FFP2), che dovranno essere indossati, avendo particolare attenzione ai soggetti fragili", recita il protocollo.
Presenti nel documento anche alcune indicazioni sullo smart working: "Pur nel mutato contesto e preso atto del venir meno dell’emergenza pandemica, si ritiene che il lavoro agile rappresenti, anche nella situazione attuale, uno strumento utile per contrastare la diffusione del contagio da Covid-19". L'appello dei sindacati è quindi quello di una norma ad hoc (serve quindi l'intervento del governo) che ripristini la modalità agevolata con cui ricorrere al lavoro agile.