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Laura Boldrini a Fanpage.it: “Armi nucleari sono minaccia di distruzione globale, vanno eliminate”

Alcuni giorni fa la commissione Affari esteri alla Camera ha approvato una risoluzione, a prima firma Laura Boldrini, che impegna il governo a proseguire negli sforzi verso un mondo libero dalle armi nucleari. Ne abbiamo parlato direttamente con la deputata del Partito democratico, ecco cosa ci ha detto.
A cura di Annalisa Girardi
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La Finlandia, presentando la sua domanda di adesione alla Nato, ha parlato di "minaccia nucleare molto seria" da parte della Russia. E così, mentre il conflitto in Ucraina sembra ancora distante da una risoluzione, si torna a parlare del pericolo delle armi nucleari, a un mese circa dalla Conferenza di Vienna sul Trattato di proibizione delle armi nucleari, entrato in vigore l'anno scorso dopo la ratifica di 61 Paesi delle Nazioni Unite. Alcuni giorni fa la commissione Affari esteri alla Camera ha approvato una risoluzione, a prima firma Laura Boldrini, che impegna il governo a proseguire negli sforzi verso un mondo libero dalle armi nucleari. Abbiamo fatto il punto sulla situazione proprio con la deputata del Partito democratico e presidente del comitato della Camera sui diritti umani nel mondo, che a giugno andrà a Vienna per partecipare alla prima conferenza del Trattato.

La Conferenza di Vienna per un mondo libero dalle armi nucleari

"Il Trattato di proibizione delle armi nucleari nasce dall'impegno della campagna Ican, premio Nobel per la Pace nel 2017, in Italia rappresentata da Senzatomica e Rete Italiana Pace e Disarmo. La risoluzione sul disarmo nucleare a mia prima firma approvata in Commissione Affari Esteri della Camera è un risultato a cui lavoriamo da dicembre scorso. Tutti i gruppi di maggioranza hanno firmato, un traguardo che certifica l'impegno italiano verso un mondo senza armi nucleari, che è l’obiettivo finale per scongiurare una minaccia gravissima per l’umanità", ha sottolineato Boldrini. L'Italia non ha firmato il Trattato, ma l'auspicio è che possa partecipare da Paese osservatore, come richiesto nella risoluzione approvata. "La Norvegia e la Germania, che sono membri della Nato, hanno già confermato la loro presenza in qualità di osservatori. Ora sta al nostro governo fare la sua parte, il Parlamento ha dato questo indirizzo che è molto chiaro", ha aggiunto la deputata.

La minaccia di distruzione globale

Nessuno dei Paesi membri della Nato ha ratificato il Trattato. Del resto alcuni di questi, come Stati Uniti, Regno Unito e Francia, sono potenze nucleari e non sembrerebbero intenzionati ad abbandonare il proprio arsenale. L'argomento utilizzato da chi difende il diritto di queste potenze a possedere un arsenale nucleare è spesso quello della deterrenza, per cui nessun Paese nucleare attaccherà mai un altro Paese nucleare, in quanto un conflitto di questo tipo finirebbe con la distruzione assicurata di entrambi, tanto l'aggressore quanto l'aggredito. "L'argomento della deterrenza non mi convince, specialmente ora che viviamo un momento in cui è stata paventata anche la minaccia di un possibile attacco atomico", ha sottolineato l'ex presidente della Camera. E ancora: "È come se fossimo tornati indietro di decenni, mai avremmo pensato che potesse aleggiare una tale minaccia. Non credo che la deterrenza funzioni, penso invece che le armi nucleari possano portare alla distruzione globale e per questo è importante andare verso la loro riduzione graduale, fino alla totale eliminazione. Finché ci saranno armi nucleari non saremo mai completamente al sicuro. Abbiamo visto le catastrofi umanitarie generate dalle armi nucleari, sono danni irreversibili: questo è inconciliabile con il diritto umanitario internazionale".

"Invio di armi in Ucraina allontana la pace"

Infine, parlando del flusso continuo di armi convenzionali in Ucraina e della possibilità di escalation che questo presuppone, Boldrini ha aggiunto: "Penso che l'invio delle armi allontani la possibilità di arrivare a un accordo di pace. Mi auguro che adesso, dopo tre mesi di uccisioni di civili, di fosse comuni, deportazioni, stupri e distruzioni, ci si renda conto che è imperativo entrare nella fase del negoziato di pace. Quindi tutti gli sforzi devono concentrarsi in questo ambito. Spero che l'Unione europea sia in grado di prendere l'iniziativa necessaria per imporre un tavolo di pace e indurre Putin al dialogo". Quindi, la deputata dem ha concluso: "Aiuterebbe a questo scopo anche allargare il numero di Paesi che impongono sanzioni a Mosca. L’Ue dovrebbe riuscire ad attirarli a sé offrendo loro migliori condizioni, farli entrare nella propria sfera di azioni e isolare Putin, facendo venir meno le risorse che gli permettono di proseguire la guerra. Ancora oggi Paesi che non hanno imposto le sanzioni come Turchia, Israele, India, Cina, Sudafrica, Brasile e molti altri, per Putin rappresentano una validissima alternativa all'Ue, che gli garantisce cospicue entrate. Al tempo stesso si deve stringere sulle sanzioni energetiche, quindi embargo europeo a petrolio e gas. Solo a quel punto diventerebbe assai più difficile per la Russia continuare la guerra e Putin si troverebbe costretto a sedersi al tavolo delle trattative".

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