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L’antisemitismo è pericolo ancora attuale, dice Liliana Segre: “A 92 anni con la scorta, vergogna”

“Sono la donna più vecchia in Europa a 92 anni che per l’odio antisemita ancora ha bisogno di essere protetta e questo credo sia una grande vergogna del mondo che mi circonda”: lo ha detto Liliana Segre al Memoriale della Shoah di Milano.
A cura di Annalisa Girardi
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L'antisemitismo è ancora un pericolo attuale. Lo ha affermato Liliana Segre, senatrice a vita e sopravvissuta ai campi di concentramento nazisti, durante l'evento per l'esposizione dei fascicoli della Cittadella degli Archivi relativi al censimento degli ebrei del 1938 al Memoriale della Shoah di Milano. "Io so solo che ricevo, oltre all'abbraccio affettuoso delle persone, anche insulti e minacce. Sono la donna più vecchia in Europa a 92 anni che per l'odio antisemita ancora ha bisogno di essere protetta e questo credo sia una grande vergogna del mondo che mi circonda", ha detto Segre.

E ancora: "Io sono una delle pochissime ancora in vita che ricorda, perciò torno in questo posto e desidero che diventi conosciutissimo almeno dai milanesi. Quando non avevo la scorta, sino a tre anni fa spesso prendevo un taxi e se parlavo del Memoriale della Shoah ai tassisti, novantanove su cento, mi dicevano ‘Eh?' Se non sanno i tassisti del centro di Milano dove si trova il Memoriale, come i può sperare che le mie vecchie amiche borghesi di Milano, che non sono affatto antisemite e con cui faccio le partite la domenica, lo sappiano?".

La senatrice a vita quindi ha proseguito: "Il più delle persone non sono venute a visitare questo luogo. Quindi invito il sindaco a invitare qui le cooperative dei tassisti. Andrebbe fatto il giro di questo Memoriale in silenzio. Uomini, donne, bambini, come quei bambini che oggi muoiono in Ucraina, sono stati deportati da qui e arrivati a destinazione venivano uccisi immediatamente, questo è uno dei pochi luoghi storici italiani, si parte da qui".

E proprio in quei fascicoli, che il regime fascista aveva compilato nel 1938 con i nomi degli ebrei italiani, esposti da oggi al Memoriale della Shoah, c'è anche quello di Segre e della sua famiglia. "Si pensa che fossimo un milione e mezzo, ma eravamo solo in 40 mila non di più. Eppure nessuno oggi conosce i numeri, c'è ancora molta ignoranza".

Il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, ha commentato: "Il nostro dovere è non dimenticare e testimoniare la verità con parole e atti. Questo abbiamo voluto fare fin dal momento in cui abbiamo ritrovato nei sotterranei dell'Anagrafe i fascicoli del Censimento degli ebrei milanesi e altri documenti in cui- nero su bianco – veniva scritta la storia di migliaia di persone condannate alla deportazione dalla dittatura nazifascista".

Infine, Segre ha concluso: "Per me è una grande emozione vedere qua questi documenti. C'è una linea ideale che collega la schedatura degli ebrei, la firma delle leggi razziali, il Binario della Stazione Centrale da cui partii insieme alla mia famiglia, e i cancelli di Auschwitz. Oggi questi documenti sono soprattutto un monito, un invito a non ripetere lo stesso errore". 

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