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L’Aiea alla centrale di Chernobyl nell’anniversario del disastro: “Livello radioattività anormale”

L’occupazione russa della centrale nucleare di Chernobyl è stata “molto, molto pericolosa” e ora il livello di radioattività nell’impianto risulterebbe essere “anormale”. Lo ha detto il capo dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica (Aiea), Rafael Grossi, oggi in visita alla struttura a 36 anni dal disastro.
A cura di Annalisa Girardi
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L'occupazione russa della centrale nucleare di Chernobyl è stata "molto, molto pericolosa". Lo ha detto il capo dell'Agenzia internazionale per l'energia atomica (Aiea), Rafael Grossi, che oggi si trova in visita alla struttura per l'anniversario del disastro del 1986. Non solo l'esercito russo ha creato una situazione estremamente pericolosa, ha detto Grossi, ma il livello di radioattività della centrale sarebbe ora "anormale".

Anche i vertici delle istituzioni europee oggi hanno espresso la loro preoccupazione per quanto accaduto negli ultimi due mesi nella centrale nucleare. "Nell'anniversario dell'incidente di Chernobyl del 1986, ribadiamo la nostra massima preoccupazione per i rischi per la sicurezza nucleare provocati dalle recenti azioni della Russia nell'area dell'impianto", hanno commentato l'Alto rappresentante per la Politica Estera Ue, Josep Borrell e la commissaria per l'Energia, Kadri Simon, in una dichiarazione congiunta, ribadendo la condanna di Bruxelles a Mosca per l'attacco e l'occupazione della struttura nella prima fase del conflitto.

La condanna alla Russia per l'occupazione di Cherobyl

"L'occupazione illegale e l'interruzione delle normali operazioni, come il blocco della rotazione del persone, ha minato la sicurezza delle operazioni negli impianti nucleari in Ucraina, aumentando in modo significativo il rischio di incidenti", hanno proseguito, sottolineando che si sia messa a rischio la sicurezza nucleare dell'intero continente. E hanno quindi chiesto al Cremlino "di restituire alle autorità ucraine il controllo dell'area di Zaporizhzhia", che ospita la centrale nucleare più grande d'Europa, e di "astenersi da altre azioni contro istallazioni nucleari". Borrell e Simon hanno quindi ribadito il supporto all'Aiea "per fornire assistenza, su richiesta del governo ucraino" e hanno concluso invitando la comunità internazionale "di avviare una riflessione immediata su come migliorare gli strumenti esistenti per proteggere i siti nucleari in contesti di guerra".

Trentasei anni fa il disastro alla centrale nucleare

Sono passati 36 anni da quando, il 26 aprile del 1986, un guasto al reattore numero 4 provocò il più grave incidente nella storia dell'energia nucleare. Ci furono 65 vittime accertate, anche se le Nazioni Uniti teme che il vero bilancio possa arrivare fino a 4 mila. Gli sfollati furono oltre centomila. Si formò una nube tossica che creò allarmi in tutta Europa, anche se non immediatamente: ci si accorse di quanto accaduto solo quando, due giorni dopo l'incidente, in una centrale nucleare svedese a più di mille chilometri di distanza si accorsero che i livelli di radioattività erano improvvisamente aumentati senza alcuna ragione apparente.

Anche alte centrali scandinave lanciarono l'allarme e, calcolando la direzione del vento, si capì come la radioattività dovesse provenire dall'Ucraina o dalla Bielorussia. Le autorità sovietiche di allora dovettero così rendere noto l'incidente avvenuto a Chernobyl.

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