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La viceministra Todde (M5s) a Fanpage: “Chi attacca il reddito di cittadinanza disprezza i poveri”

La viceministra al Mise spiega a Fanpage.it che gli “attacchi violenti e scomposti contro il reddito di cittadinanza denotano un profondo disprezzo per chi è povero, ha perso il lavoro o è fragile e ha bisogno di sostegno temporaneo”. Questo non significa che la misura non si possa cambiare, anzi: “Chi usa il reddito e lavora in nero va punito severamente, ma non demonizziamo”. E sul caro bollette la vicepresidente del Movimento 5 Stelle insiste: “Serve un tetto europeo al prezzo del gas”.
A cura di Tommaso Coluzzi
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Mentre l'Unione europea va verso il sesto pacchetto di sanzioni contro la Russia – che stavolta, forse, comprenderà anche l'embargo al petrolio – in Italia ci si continua a interrogare sulla questione energetica. Superare la dipendenza da Mosca senza far crollare famiglie e imprese, falcidiate dal caro bollette, è la vera sfida. Ne abbiamo parlato con la viceministra allo Sviluppo Economico, Alessandra Todde, che a Fanpage.it ha spiegato come colpire Putin senza lasciare gli italiani in balia del caro bollette. Poi Todde, che è stata recentemente nominata vicepresidente del Movimento 5 Stelle, ha difeso anche il reddito di cittadinanza dagli attacchi di questi giorni.

Sono i giorni del Consiglio europeo, i nodi sono le sanzioni e l’energia. Qual è la ricetta per colpire Putin senza soccombere dal punto di vista energetico visti i nostri legami con la Russia?

Rendendo minime le importazioni dei Paesi europei di petrolio e gas. E per fare in modo che sia possibile in breve tempo rendersi indipendenti dalle fonti russe, l’Italia deve diminuire al più presto l’incidenza del gas nel nostro mix energetico accelerando la realizzazione di energie rinnovabili, investendo sull’efficenza energetica e l’autoconsumo delle imprese e supportando la nascita di comunità energetiche. Per il breve termine bisogna riempire più rapidamente possibile gli stoccaggi e aumentare la nostra capacità di rigassificazione. Il tetto europeo al prezzo del gas è fondamentale per permettere alle aziende di poter programmare la produzione.

Per gli italiani continua l’incubo del caro bollette, è stato fatto abbastanza? Cosa si può fare di più? Se la guerra continuerà rischiamo che famiglie e imprese siano messe in ginocchio in autunno?

Il 15% delle famiglie italiane non ha pagato la bolletta nell’ultimo bimestre. Sono dati impressionanti. I 200 euro di bonus, i tagli degli oneri di sistema e la rateizzazione delle bollette sono alcune tra le misure che il governo ha varato per aiutare le famiglie ad affrontare i rincari. E questo sostegno va mantenuto fino a quando il prezzo del gas non scenderà a livelli più accettabili. È chiaro, però, che con l’inflazione a questi tassi e i rincari sui beni primari è importante pensare anche a misure per sostenere la domanda.

Il reddito di cittadinanza è tornato al centro della polemica politica, e forse anche della campagna elettorale. Italia Viva propone un referendum per abrogarlo, cosa ne pensa?

Penso che questi attacchi violenti e scomposti verso una misura che ha equivalenze in quasi tutti gli altri Paesi europei denotino un profondo disprezzo per chi è povero, ha perso il lavoro o è fragile e ha bisogno di sostegno temporaneo. Questo non significa che la misura non debba essere migliorata, incrociando più efficacemente domanda e offerta e aumentando i controlli per identificare e punire possibili abusi o usi impropri. In alcun modo il reddito di cittadinanza deve essere uno strumento per rifiutare offerte di lavoro congrue e bisogna lavorare in questo senso.

C’è effettivamente un’emergenza lavoro in Italia, ma la responsabilità è del reddito di cittadinanza come dicono gli imprenditori?

L’emergenza lavoro è assolutamente reale e le motivazioni sono legate alle competenze, alle condizioni salariali, al mancato funzionamento dei centri per l’impiego. Un percettore di reddito prende massimo 730 euro al mese. Se in condizioni di legalità questa cifra compete con un’offerta di lavoro un problema deve esistere. Chi usa il reddito e lavora in nero va punito severamente alla stessa stregua del suo datore di lavoro, ma non credo che demonizzare una misura di sostegno sia la strada giusta.

Prima le armi, le sferzate sul Superbonus, ora gli attacchi che arrivano da alleati di governo come Lega e Italia Viva sul reddito di cittadinanza. Il governo ci arriva al 2023? O meglio, il Movimento 5 Stelle ci resta nel governo?

Il Movimento 5 Stelle è entrato nel governo per senso di responsabilità nei confronti del Paese per realizzare gli obiettivi che il governo si è dato: Pnrr e gestione della pandemia. Lo scenario geopolitico, con la guerra in Ucraina, ha reso la ripresa difficile e incerta. Noi stiamo sostenendo il governo lealmente e ci aspettiamo rispetto per quelle che sono le nostre posizioni politiche.

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