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La ministra Messa dice che si tornerà in presenza con una percentuale di vaccinati superiore all’87%

La ministra dell’Università, Maria Cristina Messa, ha fissato la soglia per il ritorno in presenza di tutti gli studenti per tutti i corsi: “Difficile da dire – ha spiegato durante un incontro alla Statale di Milano – però se raggiungiamo una copertura vaccinale superiore all’85-87% credo che si possa tornare come prima”.
A cura di Tommaso Coluzzi
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La ministra dell'Università, Maria Cristina Messa, fissa l'obiettivo per il ritorno completo alla didattica in presenza di tutti e per tutti i corsi: "È difficile da dire, però se raggiungiamo una copertura vaccinale superiore all'85-87% credo che si possa tornare come prima", ha spiegato la ministra all'incontro "Obiettivo studenti" dell'Università Statale di Milano. Poi, però, ha lanciato l'allarme: "Abbiamo il problema che nel resto del mondo non sono vaccinati – ha continuato – se tu hai una parte del mondo in cui la percentuale è del 4% il rischio della circolazione di varianti di questo virus continua ad esserci". In ogni caso "credo che la didattica in presenza ritornerà, ma dobbiamo impegnarci a vaccinare tutto il mondo, sennò non ce la faremo mai".

Durante l'incontro la ministra ha toccato anche altri argomenti, tra cui la possibilità che i tamponi vengano resi gratuiti per gli studenti universitari che sarebbe al vaglio del governo: "Il tracciamento è molto importante – ha spiegato – I tamponi sono per il momento calmierati". La diffusione del virus "è in calo e fa ben sperare", ma "interverranno misure di copertura nel caso".

Messa ha annunciato che "le competenze" sono uno dei punti fondamentali del Piano nazionale di ripresa e resilienza: "Tutte le missioni, da quella della transizione digitale a quella della transizione ecologica, richiedono capitale umano competente". Mentre sul divario tra gli atenei del Nord e quelli del Sud, rispetto ai laureati in materie scientifiche, ha spiegato che è necessario uno stimolo che "può andare dall'aiuto nel reclutamento verso queste discipline a quello di costruire il tessuto lavorativo per i laureati". E infine sulla revisione della legge che regola il finanziamento delle residenze studentesche ha spiegato: "Con l'attuale lo Stato finanzia fino al 75% e questo comporta un investimento minore da parte degli atenei e anche da parte di chi usufruisce di queste strutture".

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