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La lettera di Di Maio alle aziende: “Trump non vuole colpire l’Italia, troveremo una soluzione”

Dopo l’annuncio dei dazi sui prodotti europei, il ministro degli Esteri Luigi Di Maio scrive una lunga lettera alle aziende italiane per fare il punto della situazione, ma continua a essere fiducioso: “Non abbiamo ragione di pensare che gli Stati Uniti vogliano colpire il Made in Italy. Abbiamo eccellenze in ogni settore, dall’agroalimentare, all’abbigliamento, alla meccanica ed innovazione tecnologica e sarebbe controproducente anche per gli USA colpire l’Italia, anche perché l’import dei prodotti italiani alimenta anche una parte significativa della loro economia”.
A cura di Redazione
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L'imposizione di dazi sui prodotti europei preoccupa il governo Conte ma non deve spaventare le nostre aziende, perché una soluzione sembra possibile e auspicabile. È questo, in estrema sintesi, il senso della lunga lettera che il ministro degli Esteri Luigi Di Maio scrive alle aziende italiane per fare il punto della situazione e spiegare come intenderà muoversi per tutelare il made in Italy e una filiera che garantisce ricchezza e posti di lavoro al nostro Paese.

Spiega Di Maio:

Gli incontri bilaterali a Roma sono stati molto importanti e nelle prossime settimane avrò altri incontri e appuntamenti internazionali in tal senso. Il mio obiettivo è di indicare con certezza la strada da seguire. Porteremo avanti il percorso con la massima trasparenza, in modo che le imprese italiane siano aggiornate su tutti i progressi […] Su questo tema faccio un appello: lavoriamo insieme. Non abbiamo ragione di pensare che gli Stati Uniti vogliano colpire il Made in Italy. Abbiamo eccellenze in ogni settore, dall’agroalimentare, all'abbigliamento, alla meccanica ed innovazione tecnologica e sarebbe controproducente anche per gli USA colpire l’Italia, anche perché l’import dei prodotti italiani alimenta anche una parte significativa della loro economia. Abbiamo il meglio di ogni prodotto e vogliamo continuare ad esportarlo in tutto il mondo, perché sappiamo quanto vale e, soprattutto, perché tutto il mondo ce lo chiede.

Nella lettura del titolare della Farnesina, l'Italia esce colpita dalla lista dei dazi, ma in misura minore rispetto ad altri paesi, dal momento che alcuni settori delle nostre esportazioni sono stati risparmiati o colpiti in maniera inferiore rispetto ad altri partner europei. E chiosa:

È possibile che la decisione americana possa causare misure europee analoghe verso gli Stati Uniti, ma noi riteniamo che né l’UE né gli Stati Uniti debbano portare avanti una guerra di dazi che indebolirebbe entrambi. Siamo convinti che la migliore soluzione sia sempre il dialogo. Come Paese esportatore daremo il nostro contributo per favorirlo e per evitare restrizioni al commercio internazionale che colpirebbero le nostre imprese. Ecco perché siamo già al lavoro per una soluzione che difenda il Made in Italy da dazi. Ne va del successo delle nostre aziende, della convenienza per tutti i Paesi del mondo che si vogliono rifornire da loro e dell’economia del nostro Paese.

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