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La Fornero: “Cattiverie su di me perché sono donna”

Il ministro Elsa Fornero difende le donne, a cui viene lasciato un “ruolo residuale” nel mercato, e va all’attacco degli uomini, sopratutto quelli che si “voluti proteggere” in un mercato del lavoro che “valorizza poco il merito”.
A cura di Biagio Chiariello
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La Fornero: “Cattiverie su di me perché sono donna”

Lei è uno dei Ministri più criticati del governo tecnico presieduto da Mario Monti. Dalle nuove norme sui licenziamenti al nodo esodati, Elsa Fornero, titolare del Dicastero dedicato al Lavoro, ha fatto spesso discutere media e opinione pubblica. Dopo quasi nove mesi dalla nomina a membro del governo, fa un primo bilancio del suo incarico e nelle sue parole c'è dispiacere: «Non avevo previsto questa situazione così difficile anche psicologicamente quando Mario Monti mi chiamò per fare il ministro del Lavoro nel suo governo. Non avevo previsto questa cattiveria».  La Fornero parla al Cortona Mix Festival, dove è stata accolta al grido di "vergogna, vergogna". Anche per questo motivo, si è fermata a parlare con un gruppo di lavoratori particolarmente adirati. Due in particolare, la accusavano  di difendere le banche e la finanza. «Se lei ha bisogno di sfogarsi – ha detto a un lavoratore – io sono qui. Posso anche aver sbagliato molte cose, ma la riforma del lavoro ha buone cose». Ad un altro operaio, il Ministro del Welfare ha invece detto:  «Io vengo a trovarla a casa sua e parliamo, io, lei e i suoi bambini. Sono convinta che capirà un po' delle nostre ragioni… poi posso aver sbagliato molte cose…».

Uno sbaglio, a dire il vero, potrebbe la frase della Fornero, a metà tra ambiguità e provocazione, con la risponde a chi gli dice che «queste sono le regole»: «ma perchè non possiamo cambiarle?» si chiede «E poi – conclude – mi chiedo se tutte queste critiche non derivino anche dal fatto di essere un ministro donna». Quindi l'attacco ai«maschi adulti che si sono voluti proteggere un po’ troppo» nel mercato del lavoro.  Un fatto non casuale, ma che ormai ha attecchito nella nostra società: «c’è una struttura di potere -afferma- ancora concentrata sull’uomo, sul maschio adulto’’. E’ una situazione che restituisce alle donne un «ruolo residuale».

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