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La barzelletta di Draghi a cena con la stampa estera: “La sapete quella del banchiere centrale?”

Il presidente del Consiglio, intervenuto alla cena dei corrispondenti della stampa estera, ha prima raccontato una barzelletta ai presenti e poi si è lasciato andare a una serie di battute: “Farò tutto il necessario per contribuire al successo di questa serata – ha scherzato – sono un nonno a vostro servizio”. E ai giornalisti ha detto: “Continuate così tra cappuccini e cornetti, il vostro è un duro lavoro”.
A cura di Tommaso Coluzzi
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"La sapete quella del banchiere centrale?". È un Draghi ironico, umorista e addirittura barzellettiere quello che si è presentato ieri sera alla prima cena dei corrispondenti della stampa estera, a Roma. Il presidente del Consiglio ha tenuto un breve discorso, aprendolo con cinque minuti buoni di battute a raffica una dopo l'altra e con una discreta dose di autoironia. Draghi ha preso in giro e si è preso in giro come mai si era visto prima, almeno dal suo arrivo a Palazzo Chigi. "In queste occasioni al presidente del Consiglio spetta fare un discorso leggero e ironico, fuori dagli schemi – ha iniziato Draghi – avete cominciato bene con un ex banchiere centrale". Prima battuta, prime risate.

Poi il presidente del Consiglio ha sganciato la barzelletta: "Mi viene sempre in mente la storia di uno che sta aspettando un trapianto di cuore e gli dicono ‘ne abbiamo uno di un giovane di 25 anni in splendida condizione fisica e quello di un banchiere centrale di 86', e lui sceglie il secondo". Gli chiedono come mai: "Perché non è mai stato usato". Risate e applausi.

"Nei limiti del mio mandato farò tutto il necessario per contribuire al successo di questa serata – ha continuato Draghi richiamando il suo famoso whatever it takes – in altre parole sarò un nonno al servizio della stampa estera".

Poi ha fatto un passo indietro: "Nei primi mesi dell'esecutivo avete scritto di come fosse un periodo magico per l'Italia – ha ricordato il presidente del Consiglio – la vittoria dei Maneskin all'Eurovision, il trionfo della nazionale di calcio agli Europei, Matteo Berrettini – che nel discorso di Draghi diventa per errore Mario – in finale a Wimbledon per la prima volta nella storia per un italiano, le medaglie alle olimpiadi tra cui quella straordinaria nei cento metri e il Nobel per la fisica a Giorgio Parisi". Insomma, "una serie di eventi così non si era mai vista".

"Da quel momento in poi le cose sono andate veramente a gonfie vele – ha ironizzato Draghi – l'Italia non si è qualificata ai mondiali di calcio, siamo arrivati sesti all'Eurovision, Berrettini non ha partecipato a Wimbledon perché ha preso il Covid e vivo nel terrore che l'Accademia svedese ci ripensi e chiami Parisi per dirgli che si sono sbagliati".

Poi Draghi si è rivolto direttamente ai giornalisti della stampa estera: "In questi mesi ho ricevuto molte richieste di interviste da voi, che purtroppo ho declinato, ma non si tratta di una mia reticenza a comunicare – ha detto – come avete visto da alcune foto recenti al Prado, amo moltissimo stare al telefono". E ha scherzato ancora: "La verità è che volevo un vostro invito a cena, adesso che mi avete concesso questo onore sarò felicissimo di ricambiare il favore, con molta calma".

Il presidente del Consiglio, poi, si è fatto serio e ha affrontato brevemente i temi d'attualità: il governo, la guerra in Ucraina, la Russia, il gas, la crisi energetica, la crisi economica, il Pnrr. E alla fine ha concluso, rivolgendosi ancora ai giornalisti e tornando ironico: "Vi auguro di continuare così, tra un cappuccino al sole e un aperitivo in piazza. Il corrispondente in Italia, capisco, è un duro lavoro, ma qualcuno deve pur farlo".

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