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Istat, mezzo milione di posti di lavoro in più in un anno: tasso di occupazione record al 60,8%

Secondo i nuovi dati di Istat, a gennaio 2023 le persone con un lavoro erano 459mila in più rispetto a gennaio 2022. Il tasso di occupazione è al 60,8%, il più alto almeno da quando Istat ha iniziato le sue rilevazioni mensili, nel 2004. Sale anche il tasso di disoccupazione, soprattutto tra i giovani.
A cura di Luca Pons
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A gennaio 2023, rispetto a un anno prima, c'erano 459mila occupati in più. Quasi mezzo milione di persone che a gennaio 2022 non avevano un lavoro, e un anno dopo l'hanno trovato. Il più recente dato Istat sull'occupazione è positivo: le persone che hanno un lavoro salgono a 23,3 milioni.

In più, all'interno di questo numero sono aumentati i contratti fissi. Quel dato su 459mila occupati in più, infatti, è per la maggior parte dovuto a nuovi dipendenti permanenti e lavoratori autonomi, ha spiegato Istat. Invece, i dipendenti a termine sono scesi di 50mila unità in un anno.

In generale, ci sono più persone che lavorano e anche che cercano lavoro. Da dicembre 2022 a gennaio 2023, il tasso di inattività – cioè il rapporto tra quante persone hanno l'età per lavorare, e quante di queste dichiarano che non stanno cercando alcun tipo di occupazione – è sceso dello 0,2% ed è arrivato al 33,9%.

Ci sono, quindi, più individui che hanno deciso di entrare nel mercato del lavoro. Come spiega l'Istat, il numero di persone alla ricerca di un lavoro tra dicembre e gennaio è aumentato soprattutto tra le donne e le persone con meno di 50 anni: per queste due categorie l'aumento è stato dell'1,7%, ovvero di circa 33mila persone che si sono messe a cercare un'occupazione.

Allo stesso tempo, sempre da dicembre a gennaio il tasso di occupazione è salito dello 0,1%. Ora, il 60,8% di tutta la popolazione italiana ha un lavoro. L'occupazione è aumentata particolarmente (+0,2%), per le donne, i dipendenti permanenti e per chi ha più di 35 anni. Nel complesso, si parla di circa 35mila persone occupate in più. Questi dati – 23,3 milioni di occupati e 60,8% di occupazione – sono i più alti registrati perlomeno dal gennaio del 2004, quando l'Istat ha iniziato a curare i suoi rapporti mensili.

E per finire, è salito anche il tasso di disoccupazione: ha toccato il 7,9%, con un +0,1% in un mese. Questa non è necessariamente una cattiva notizia: il tasso di disoccupazione misura quante, tra tutte le persone che hanno un lavoro o lo stanno cercando, sono disoccupate.

Dato che è aumentata anche l'occupazione, il fatto che sia cresciuto il tasso di disoccupazione non significa che più persone hanno perso il lavoro. Al contrario, il tasso è più alto perché ci sono più persone che stanno cercando un lavoro, mentre prima non lavoravano né cercavano un'occupazione. Resta comunque molto alto il dato sulla disoccupazione giovanile: aumenta dello 0,7% in un mese, anche a causa di più giovani che cercano lavoro, e tocca il 22,9%.

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