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ISTAT: cala la disoccupazione (ma diminuiscono gli occupati a tempo indeterminato)

Aumenta il numero degli occupati e scende su base annua il tasso di disoccupazione: i dati ISTAT sull’andamento del mercato del lavoro sottolineano la complessità del percorso di uscita dalla crisi e segnalano anche il peggioramento nell’ultimo trimestre del 2018. Il tasso di disoccupazione ora è al 10,6%.
A cura di Redazione
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Aumenta l’occupazione (in valori assoluti e per quel che concerne il tasso) e cala la disoccupazione, che ora è al 10,6%. Sono questi i dati ISTAT sul mercato del lavoro relativi all’anno 2018 nel suo complesso, nell’ambito di un report in cui si evidenzia comunque il peggioramento del quadro occupazionale nel corso dell’ultimo trimestre del 2018. In quest’ultimo periodo, infatti, è diminuita l’occupazione rispetto al trimestre precedente ed è aumentata la disoccupazione: dinamiche che, come spiega l’istituto nazionale di statistica, “riflettono il calo dei livelli di attività economica rilevato nello stesso periodo, con una flessione del Pil (-0,1%) per il secondo trimestre consecutivo, dopo quattordici trimestri di espansione”. Sempre nel quarto trimestre del 2018 si registra un calo di 121 mila unità (-7,3%) delle persone "in cerca di occupazione da almeno 12 mesi, il numero scende così a 1 milione 546 mila e la loro incidenza sul totale dei disoccupati cala al 55,0%".

Per quanto concerne i dati mensili riferiti al gennaio 2019, invece, il il tasso di occupazione rimane invariato e il numero di occupati mostra una lieve crescita rispetto a dicembre 2018. Dal punto di vista tendenziale, si rileva una crescita del numero degli occupati a termine (200mila unità), con il calo di quelli a tempo indeterminato (125mila unità in meno).

Il tasso di disoccupazione in Italia

Come spiega ISTAT, il tasso di disoccupazione aumenta rispetto al terzo trimestre 2018, ma diminuisce su base annua, collocandosi al 10,6%. Stabile è invece il tasso su base mensile. Come spiega l’Istituto, inoltre: “Analizzando i dati di flusso si stima una diminuzione della permanenza nell’occupazione, soprattutto per i giovani di 15-24 anni e per i diplomati. Dalla condizione di disoccupazione aumentano le transizioni verso l’inattività, soprattutto tra i giovani di 15-24 anni, gli uomini e nel Mezzogiorno”.

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