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“Insieme per il futuro” di Luigi Di Maio ha scelto i capigruppo: saranno Di Nicola e Di Stasio

Il gruppo parlamentare nato dalla scissione con il M5S ha scelto quali saranno i due capigruppo: Primo Di Nicola al Senato e Iolanda di Stasio alla Camera.
A cura di Giacomo Andreoli
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Ora ci sono anche i due capigruppo. Durante la prima assemblea a Montecitorio del gruppo parlamentare "Insieme per il futuro", nato dalla scissione con il Movimento 5 stelle per opera di Luigi Di Maio, sono stati scelti i due rappresentanti per Camera e Senato. L'ex ministro Vincenzo Spadafora sarebbe invece il coordinatore politico, Giuseppe L’Abbate il coordinatore del manifesto. Durante l'incontro Di Maio avrebbe detto, secondo alcuni partecipanti, che "molti hanno chiesto di aderire", ma anche che "in questi mesi si valuteranno le istanze e ci dedicheremo ai territori".

A Palazzo Madama, dove il gruppo non è stato ancora formato per mancanza del simbolo a cui appoggiarsi e dell'autorizzazione della presidenza, gli 11 scissionisti saranno guidati da Primo Di Nicola. Il senatore ha 69 anni ed è un ex giornalista de L'Espresso. Ha firmato diverse inchieste di rilievo nazionale su terrorismo, mafia, servizi segreti e istituzioni, tra cui una che fu tra le cause delle dimissioni di Giovanni Leone da Presidente della Repubblica nel 1978. Dopo essere entrato in Parlamento nel 2018 è stato scelto come vice-capogruppo al Senato. Dopo l'esito deludente delle elezioni europee del 2019, però, ha deciso di dimettersi da quel ruolo.

A Montecitorio, dove il nuovo gruppo è già stato formato e conta su 51 membri, la capogruppo sarà Iolanda Di Stasio. Ha 30 anni e milita nel Movimento 5 stelle dal 2012. Prima di essere eletta deputata nel 2018 aveva avviato gli studi giuridici, senza completarli. Nel 2019 è stata eletta presidente del Comitato Permanente per i Diritti Umani alla Camera.

Vincenzo Spadafora è deputato con il Movimento 5 stelle dal 2018. Nel primo governo Conte è stato sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri con delega alle pari opportunità e ai giovani, mentre nel Conte II è stato ministro per lo sport. Alla guida del dicastero senza portafoglio ha spinto per il professionismo femminile nel calcio, promuovendo una legislazione per garantire tutele per le sportive, come la maternità ed agevolazioni fiscali. A novembre dello scorso anno ha parlato a "Che tempo che fa" della sua omosessualità e delle sue esperienze personali, per sensibilizzare l'opinione pubblica sull'omofobia ancora presente nel Paese e in politica.

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