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Caso Boccia-Sangiuliano

Il nuovo ministro Giuli dice che cambierà le ultime nomine di Sangiuliano prima delle dimissioni

Aveva fatto discutere la scelta di Gennaro Sangiuliano, ormai ex ministro della Cultura, di nominare i consulenti della commissione che sceglie i film da finanziare. Nella lista c’erano anche sue persone di fiducia. Il nuovo ministro, Alessandro Giuli, ha ammesso di fatto che cambierà la lista, dicendo però che il motivo principale è l’equilibrio di genere.
A cura di Luca Pons
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Niente da fare per le ultime nomine dell'ex ministro Sangiuliano: la commissione che sceglie i film da finanziare  con fondi pubblici sarà rivista dal suo successore, Alessandro Giuli. La nomina dei consulenti per questa commissione di esperti era stato l'ultimo atto di Sangiuliano, arrivato quando ormai le sue dimissioni erano a un passo. Oggi, rispondendo al question time alla Camera, Giuli ha detto che non si è sentito "offeso" dalle nomine last minute, ma che rimetterà mano all'elenco di nomi. Non per la qualità dei candidati scelti, ha specificato, ma perché non ci sono abbastanza donne.

La questione è stata posta da Davide Faraone, deputato di Italia viva: "Riteniamo che il ministro Sangiuliano abbia mancato soprattutto di rispetto a lei", nominando la commissione subito prima di dimettersi, ha affermato. "Il gesto è irrispettoso, a maggior ragione se poi nel merito si è manifestata una scelta clientelare". Infatti, tra i nomi inseriti nel decreto – che non è ancora stato pubblicato – ci sarebbero state diverse persone vicine a Sangiuliano, incluso il suo legale.

Giuli, prendendo la parola per la prima volta in Aula, ha subito specificato: "Non mi sento affatto offeso dall'azione e dalle scelte dell'ex ministro Sangiuliano". Poi ha ammesso: "Io per primo, a poche ore dal mio insediamento, mi sono posto alcuni degli interrogativi che mi state ponendo oggi, traendone conclusioni differenti dalle vostre". E ha riconosciuto che "la commissione è oggetto di una mia attenta verifica e revisione".

Insomma, i nomi cambieranno. Giuli ha chiarito che i consulenti nominati sono quindici (non diciotto, come si era detto inizialmente), e ha affermato che Sangiuliano aveva comunque cercato "una variegata e comprovata qualificazione professionale nel settore". Tra i quindici nomi, il ministro ne ha citato solamente uno: "Paolo Mereghetti, autore del più celebre e diffuso dizionario di film in lingua italiana. Tutt'altro che identificabile come un ‘cliente' dell'ex ministro Gennaro Sangiuliano".

Poi il ministro ha continuato spiegando che le nomine saranno cambiate per "il mancato rispetto dell'equilibrio di genere, questo sì reale". Si tratta, peraltro, di un "criterio espressamente previsto sulla composizione della commissione di esperti". E visto che l'iter del decreto di nomina non è ancora terminato, "verrà senz'altro modificato e arricchito secondo i canoni di autorevolezza professionale e scientifica che ne hanno ispirato l'origine".

Faraone si è detto soddisfatto della risposta: "Al di là di quello che ha detto il ministro inizialmente, sul non sentirsi offeso, dalla replica ha dimostrato che l'operato di Sangiuliano è stato pessimo. Rivedrà radicalmente la commissione". Il deputato ha attaccato: "Sangiuliano è stato una macchietta per il nostro Paese. Noi auspichiamo da lei una svolta radicale. Intanto, siamo soddisfatti che abbia dato ragione a quanto abbiamo scritto: che la nomina sia stata affrettata e inopportuna; che i nomi espressi li stravolgerà, sia per l'equilibrio di genere, sia perché su quindici nomi ne ha citato solo uno, e gli altri lasciamo perdere".

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