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Il ministro dell’Ambiente dice che avremo un inverno “abbastanza sicuro”

Il ministro Gilberto Pichetto Fratin dice che, con le scorte di gas disponibili, per l’Italia “l’inverno 2022 è abbastanza sicuro”, a meno di “picchi di consumi” per i quali il governo si sta attrezzando. Nei prossimi mesi non dovrebbero esserci problemi di disponibilità di gas, ma nel caso si chiederà ad alcune aziende di sospendere la produzione.
A cura di Luca Pons
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Grazie alla quantità di gas che l'Italia è riuscita ad accumulare, "l'inverno 2022 è abbastanza sicuro". Lo ha detto Gilberto Pichetto Fratin, ministro dell'Ambiente e della Sicurezza energetica, in un'intervista a Radio 1. Nonostante l'invasione russa dell'Ucraina abbia costretto diversi Paesi europei, tra cui l'Italia, a cercare fonti diverse dalla Russia per l'acquisto di metano, per i prossimi mesi freddi non dovrebbero esserci problemi di scorte.

Quello dell'approvvigionamento di gas è uno dei temi centrali sollevati finora dalla guerra. Tagliando la fornitura agli Stati europei, la Russia ha scommesso che non sarebbero riusciti ad avere abbastanza riserve per passare l'inverno: circa un mese fa, il colosso russo del gas Gazprom scriveva in una sua comunicazione che "anche le riserve massime degli impianti nei grandi Paesi europei non garantiscono un passaggio affidabile del prossimo periodo autunno-inverno".

Già allora, il direttore esecutivo dell'Agenzia internazionale per l'energia, Fatih Birol, aveva risposto che in realtà gli Stati europei avevano buone possibilità di superare l'inverno "senza importanti interruzioni di rifornimenti e senza blackout". La conferma per quanto riguarda l'Italia arriva oggi dal ministro Pichetto. L'Italia è riuscita a raggiungere l'obiettivo, i suoi serbatoi sono pieni per oltre il 94% della loro capacità.

L'unico caso in cui "potrebbe verificarsi qualche rischio", ha specificato il ministro dell'Ambiente, è "qualora ci fossero picchi di consumo". Nel caso in cui arrivasse un freddo particolarmente forte, ad esempio, e l'utilizzo di gas per il riscaldamento crescesse. "Ci stiamo attrezzando, stiamo valutando dei piani per intervenire cautelativamente" per ridurre i consumi, ha spiegato il ministro.

Per le misure preventive da attuare in questo caso, il governo si sarebbe messo in contatto "con imprese che sono disponibili, se pre-avvertite, a fermare la produzione, almeno per quelle produzioni che possono essere arrestabili". Tra queste, comunque, non ci saranno "sicuramente le grandi produzioni che utilizzano i forni, perché non sono arrestabili".

La prospettiva, quindi, è quella di un inverno "abbastanza sicuro" a meno di "picchi di consumo", che potrebbero costringere alcune aziende ad arrestare la produzione per un periodo. In compenso, già negli scorsi giorni Pichetto ha ricordato che la grande preoccupazione del governo riguarda il prossimo inverno, quello tra il 2023 e il 2024.

La gestione di quei mesi, comunque, dipenderà da moltissimi fattori che ora sono incerti: l'andamento della guerra in Ucraina, ma anche "la nostra capacità, nella prossima estate, di fare scorte", ha sottolineato il ministro. Anche per questo, Pichetto è tornato sul tema dei rigassificatori, come quello di Piombino: "Non possiamo fare a meno della nave rigassificatrice di Piombino. L'impegno del governo è che rimanga non oltre tre anni, ma non possiamo tornare indietro. Ogni protesta è legittima, ma dei rigassificatori non possiamo farne a meno. È una scelta che riguarda gli italiani tutti".

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