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Il gruppo Wagner avrebbe messo una taglia di 15 milioni di dollari sul ministro Crosetto

Una settimana fa l’intelligence italiana avrebbe segnalato al ministro Crosetto che il gruppo Wagner ha messo su di lui una taglia di circa 15 milioni di dollari. A riportarlo è il Foglio. La decisione sarebbe dovuta all’ostilità dell’ex presidente russo Dmitri Medvedev, e non allo scontro sui migranti.
A cura di Luca Pons
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AGGIORNAMENTO: il ministro Crosetto ha smentito la notizia della taglia messa dal gruppo Wagner, con un tweet arrivato più di 24 ore dopo la circolazione della notizia.

Il gruppo della brigata russa Wagner avrebbe messo una taglia di circa 15 milioni di dollari sul ministro della Difesa del governo Meloni, Guido Crosetto. La notizia sarebbe arrivata circa una settimana fa al ministro, segnalata dai servizi di intelligence italiani. Tuttavia, si sarebbe deciso di non aumentare la scorta a protezione di Crosetto. A riportare la notizia è stato il Foglio. Secondo quanto ricostruito, l'ex presidente russo Dmitri Medvedev avrebbe indicato al gruppo paramilitare alcuni personaggi politici che andrebbero eliminati, e da questo sarebbe venuta la taglia.

Il gruppo Wagner è operativo in diversi Paesi, e secondo il Foglio avrebbe anche almeno due cellule in Europa: una nell'area Balcani, tra il territorio della Serbia e quello dell’Albania, e l’altra nella zona dei Paesi baltici, con la sede vera e propria in Estonia. Secondo quanto ricostruito, l'avviso dell'intelligence sarebbe arrivato la settimana scorsa: prima, quindi, dello scambio di attacchi verbali sui flussi di migranti tra il capo della Wagner, Yevgeny Prigozhin, e il ministro Crosetto.

Lo scontro verbale tra Crosetto e gruppo Wagner sui migranti non c'entra

Lunedì 13 marzo, infatti, il ministro ha detto che "l'aumento esponenziale degli sbarchi è anche, in misura non indifferente, parte di una strategia chiara di guerra ibrida che la divisione Wagner, mercenari al soldo della Russia, sta attuando in Africa". La teoria del ministro Crosetto non è supportata da alcun documento o report ufficiale, come confermato a Fanpage da fonti autorevoli del Copasir.

La risposta di Prigozhin è arrivata tramite un canale Telegram: "Crosetto dovrebbe guardare meno in altre direzioni e occuparsi dei suoi problemi, che probabilmente non è riuscito a risolvere. Noi non siamo al corrente di ciò che sta succedendo con la crisi migratoria, non ce ne occupiamo, abbiamo un sacco di problemi nostri di cui occuparci", ha scritto il mercenario.

Ad allertare l'intelligence italiana, invece, sarebbe stata la rabbia dell'ex presidente Medvedev nei confronti dell'Italia, considerata "ingrata" nei confronti della Russia per il supporto fornito in occasione della pandemia da Covid-19. Un attacco di Medvedev nei confronti di Crosetto era arrivato già a fine gennaio, quando aveva definito il ministro italiano "uno sciocco raro". Crosetto aveva risposto su Twitter: "Se è sciocco aiutare una nazione aggredita a difendere la sua esistenza, lo sono. Lo avrei fatto anche a parti invertite. Medvedev pensi a mettere fine alla guerra".

Medvedev ricopre l'incarico di vicepresidente del Consiglio di sicurezza, un organo particolarmente importante nella gestione del potere in Russia. Così, al gruppo Wagner i ripetuti insulti di Medvedev a Crosetto sarebbero arrivati come degli ordini. Poi sarebbe arrivata la richiesta più dettagliata: 15 milioni di dollari di taglia. Secondo il Foglio, le due cellule di Wagner in Europa avrebbero decine di componenti, che potrebbero anche arrivare a colpire in Italia. Tuttavia, la decisione di non aumentare la scorta di Crosetto fa supporre che anche i servizi segreti abbiano ritenuto finora sufficiente la protezione del ministro.

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