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Il governo Meloni continua a chiedere la fiducia in Parlamento, superati Draghi e Conte

Da leader di opposizione, Giorgia Meloni si è battuta per anni contro la decretazione d’urgenza e il ricorso alla questione di fiducia. Da leader del governo, si sta comportando esattamente come i suoi predecessori. Anzi, l’ha chiesta più spesso di Draghi e Conte.
A cura di Tommaso Coluzzi
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Il governo ha posto l'ennesima questione di fiducia, la ventesima – contando le prime due chieste al momento dell'insediamento – da ottobre a oggi. Per anni Giorgia Meloni si è opposta allo strumento nelle mani del governo, utile a tagliare la discussione parlamentare e ad accelerare l'approvazione dei provvedimenti. Dai banchi dell'opposizione, la leader di partito ha accusato a lungo i governi della scorsa legislatura di abusare della fiducia, parlando di Parlamento esautorato. Ora che siede nei banchi del governo – e non con un ruolo qualsiasi – si sta comportando esattamente come i suoi predecessori.

L'ultima, in ordine di tempo, è la fiducia posta alla Camera oggi sul decreto Pa. Mentre nel mese di maggio era toccato ai decreti Ponte e Bollette. Non è un caso che spesso il binomio sia lo stesso: decretazione d'urgenza e questione di fiducia, con il Parlamento che poco può fare se non modificare il testo in Commissione in una delle due Camere – quando va bene – e inviarlo all'altra blindato per un'approvazione in fretta e furia. Spesso, tra l'altro, la fiducia viene posta alla Camera con il testo che arriva chiuso dal Senato. Ma il destino non appare segnato solo per i decreti legge: succede anche a provvedimenti molto più importanti, come la manovra di bilancio. A gennaio si è registrato il picco, con cinque questioni di fiducia poste in appena 21 giorni.

Il governo Meloni, per capirci, ha già superato il primo esecutivo guidato da Giuseppe Conte, che chiese la fiducia in Parlamento 15 volte in tutto. Ancora meno il governo Letta, con 10 questioni di fiducia. Il più attivo negli ultimi anni, invece, è stato il governo Renzi, con 66 voti di fiducia totali. Va anche detto che l'ex presidente del Consiglio è stato in carica per quasi tre anni. Considerando la media in base ai giorni alla guida del Paese, infatti, l'esecutivo Renzi ha utilizzato la questione di fiducia una volta ogni 15 giorni. Il governo Meloni una volta ogni 10.

Veniamo agli ultimi due governi, contro i quali si è concentrata spesso l'ira di Giorgia Meloni dai banchi dell'opposizione: il Conte bis e quello guidato da Mario Draghi. Il governo giallorosso ha chiesto la fiducia in Parlamento 36 volte e, considerando che è stato in carica per 527 giorni, ha tenuto una media leggermente superiore a una fiducia ogni quattordici giorni. Insomma, Meloni sta utilizzando lo strumento molto più spesso di Conte. Il governo Draghi ha invece posto la questione di fiducia 55 volte in tutto, con 616 giorni totali alla guida del Paese: in media una fiducia ogni 11 giorni. Anche in questo caso, Meloni ne esce sconfitta: il suo governo ha utilizzato la questione di fiducia più spesso di Draghi.

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