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I sindacati sono pronti allo sciopero generale contro la riforma fiscale, dice Landini

Nel discorso finale al congresso della Cgil, il segretario generale Maurizio Landini risponde a Giorgia Meloni e alla sua riforma fiscale: “Per tutto il sindacato italiano non c’è possibilità di discussione, bisogna avviare una mobilitazione che non esclude alcuno strumento, compreso se necessario lo sciopero”. E annuncia l’incontro in settimana con Cisl e Uil.
A cura di Tommaso Coluzzi
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Il sindacato agita lo spettro di uno sciopero generale contro la riforma fiscale del governo Meloni. A parlarne stavolta è Maurizio Landini, segretario della Cgil salito sul palco di Rimini per chiudere i lavori del congresso durato tre giorni. Su quello stesso palco ieri è salita Giorgia Meloni, inizialmente contestata e poi ascoltata dai presenti, che non ha arretrato su nessun punto, promettendo però un percorso di ascolto e confronto continuo con il governo. La delega sul fisco non è piaciuta per nulla ai sindacati – per usare un eufemismo – che però hanno rimandato la discussione alla prossima settimana, proprio dopo il congresso della Cgil. Anche se nei giorni scorsi il segretario della Uil, Pierpaolo Bombardieri, intervistato da Fanpage.it ha detto di essere pronto a considerare lo sciopero generale.

Con il governo e la presidente del Consiglio c'è una "diversità molto profonda, molto consistente", ha detto Landini sul palco. "Per tutto il sindacato italiano non c'è possibilità di discussione, bisogna avviare una mobilitazione che non esclude alcuno strumento, compreso se necessario lo sciopero – ha detto il segretario della Cgil – Lo vogliamo fare insieme a Cisl e Uil, ne discuteremo con loro, abbiamo già un incontro fissato la prossima settimana".

"Non siamo assolutamente d'accordo con la delega – ha spiegato Landini – siamo in un Paese in cui il 94% dell'Irpef la pagano i lavoratori dipendenti e i pensionati, che ha 100 miliardi di evasione e dove le rendite hanno una tassazione inferiore al lavoro". E ha aggiunto: "Non siamo più disponibili ad accettare l'idea di un sistema fiscale che continua a gravare sui lavoratori dipendenti e pensionati". Landini ha chiesto anche "una seria riforma fiscale per un nuovo patto di cittadinanza", ricordando la progressività delle tasse prevista dalla Costituzione.

Alla fine del discorso c'è stata la votazione con cui l'assemblea lo ha confermato alla guida del sindacato per il secondo mandato di quattro anni, con il 94,2% di voti favorevoli. Landini sarà perciò segretario della Cgil fino al 2027.

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