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Covid 19

I ritardi nelle consegne dei vaccini: da AstraZeneca a Pfizer, quante dosi mancano all’Italia

Sono quasi 30 milioni le dosi mancanti all’Italia per raggiungere gli obiettivi fissati dal piano vaccinale nel primo semestre del 2021 sulla base degli accordi contrattuali. Entro la fine di giugno dovranno arrivare soprattutto dosi dei vaccini Johnson & Johnson e AstraZeneca, aziende che finora hanno avuto più difficoltà a rispettare gli accordi. Ma mancano anche tante dosi di Pfizer e Moderna, che sembrano però poter rispettare i patti.
A cura di Stefano Rizzuti
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Quasi 14 milioni di dosi Pfizer, poco meno di 7 milioni di AstraZeneca (ovvero le stesse finora consegnate da inizio campagna vaccinale), oltre 2 milioni di Moderna e 6 milioni di Johnson & Johnson. Sono queste le dosi ‘mancanti’ rispetto al piano vaccinale anti-Covid del governo italiano. Nonostante sia Pfizer l’azienda che deve consegnare più vaccini, in realtà a preoccupare sono soprattutto AstraZeneca e Johnson & Johnson. La motivazione è semplice: Pfizer sta consegnando sempre più dosi all’Italia, rispettando finora tutti gli accordi contrattuali, tanto da aver già fornito più di 25 milioni di dosi, di cui 3,5 solamente nelle ultime ore. Mentre AstraZeneca deve ancora inviare la metà delle dosi concordate per il primo semestre. Ancora più complicata la situazione di Johnson & Johnson, il cui vaccino è stato approvato per ultimo: finora è stato consegnato poco più di un settimo delle dosi promesse.

I vaccini consegnati e quelli previsti da contratto

Finora sono state consegnate in Italia 24,31 milioni di dosi Pfizer (a cui aggiungere le 3,5 di queste ore), 7,42 di AstraZeneca, 3,73 di Moderna e 1,22 di Johnson & Johnson. Dati ancora distanti dalle previsioni per il primo semestre che termina a fine giugno. Pfizer avrebbe dovuto consegnare 8,74 milioni di dosi nel primo trimestre e 32,71 nel secondo, per un totale di 41,46. Dato comunque meno lontano di quel che sembra. Per AstraZeneca la previsione era di 4,11 milioni di dosi nel primo trimestre e 10,04 nel secondo, per un totale di 14,15: siamo circa alla metà raggiunta. Per Moderna, invece, la possibilità di rispettare gli impegni è concreta: dovevano essere consegnate 1,33 milioni di dosi nel primo trimestre e 4,65 nel secondo, per un totale di 5,98 milioni; dato non distante dalle consegne già effettuate. Infine, per il vaccino Janssen la previsione era di 7,30 milioni di dosi nel secondo trimestre, ma finora è stato di poco superato il milione.

A questi dati vanno aggiunti quelli di Curevac, vaccino non ancora approvato dall’Ema e di cui era prevista la consegna di 7,31 milioni di dosi nel secondo trimestre. Per raggiungere gli obiettivi contrattuali di ogni singolo vaccino mancano ancora: 13,7 milioni di dosi Pfizer, 6,73 AstraZeneca, 2,25 Moderna e 6,08 di Johnson & Johnson. Praticamente, escludendo il vaccino di Curevac, mancano ancora poco meno di 30 milioni di dosi per raggiungere il target fissato per il primo semestre sulla base degli accordi contrattuali con le aziende farmaceutiche. Va comunque sottolineato che secondo le previsioni della struttura commissariale in Italia dovrebbero arrivare circa 5 milioni di dosi delle forniture di maggio in questi giorni, a cui sommare altre 20 milioni di dosi a giugno. Dati che se fossero confermati potrebbero portare a valori molto simili a quelli previsti per il primo semestre.

Il piano vaccinale italiano: le consegne previste
Il piano vaccinale italiano: le consegne previste

Quante dosi mancano rispetto al primo piano vaccinale

Una volta siglati i contratti con le case farmaceutiche il governo aveva stilato a metà dicembre un primo piano vaccinale, in gran parte diverso da quello odierno, contenente le previsioni sulle forniture di ogni singolo vaccino. Secondo le previsioni del 12 dicembre AstraZeneca avrebbe dovuto consegnare 16,15 milioni di dosi nel primo trimestre e 24,22 nel secondo. Le previsioni aggiornate, invece, ammontano a 4,11 per il primo e 10,04 per il secondo trimestre. Se queste dosi dovessero essere davvero confermate – ed è tutt’altro che scontato – parleremmo comunque di oltre 26 milioni di dosi in meno rispetto al piano iniziale. Discorso opposto per Pfizer: avrebbe dovuto fornire 8,74 milioni di dosi nel primo trimestre e 8,07 nel secondo: ne ha già consegnate molte di più e dovrebbe arrivare a consegnare – rispettando le consegne – ben 25 milioni di dosi in più rispetto a quanto previsto a dicembre.

Per quanto riguarda Johnson & Johnson, le consegne previste a dicembre erano solamente per il secondo trimestre, per un totale di 14,80 milioni di dosi. Il nuovo piano vaccinale ne prevede 7,30, ovvero circa la metà. E anche in questo caso il rispetto delle previsioni è tutt’altro che scontato. Per Moderna, invece, erano previste 1,34 milioni di dosi nel primo trimestre e 4,71 nel secondo: un dato rimasto quasi invariato. Infine c’è Curevac: il vaccino non è ancora stato approvato dall’Ema, ma la previsione era di circa 7,4 milioni di dosi, dato simile a quello previsto tutt’oggi, sempre che il siero venga approvato in tempo per la fine di giugno. In totale il primo piano vaccinale prevedeva 28,26 milioni di dosi nel primo trimestre e 57,20 nel secondo. Nel nuovo piano, invece, siamo a 14,19 nel primo e 62,02 nel secondo trimestre. Siamo quindi – se le consegne dovessero essere davvero rispettate – a 76,21 milioni di dosi. Quasi dieci in meno rispetto alle 85,46 previste a dicembre, soprattutto a causa dei ritardi di AstraZeneca e Johnson & Johnson.

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