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Guerra in Ucraina

Guerra in Ucraina, Mattarella: “La Russia deve fermarsi subito e contribuire alla ricostruzione”

Durante il suo intervento davanti all’Assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa, il Presidente della Repubblica ha lanciato un appello direttamente alla Russia e a Putin: “Sappia fermarsi, ritirare le proprie truppe e contribuire alla ricostruzione dell’Ucraina”.
A cura di Tommaso Coluzzi
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La Russia deve fermarsi, ritirare le sue truppe e partecipare alla ricostruzione dell'Ucraina. Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, durante il suo intervento al Consiglio davanti all'Assemblea parlamentare del Consiglio d'Europa ha ribadito con forza questo concetto. La guerra è stato, ovviamente, l'argomento centrale del discorso del capo dello Stato, che ha subito chiarito: "Quanto la guerra ha la pretesa di essere lampo, tanto la pace è frutto del paziente e inarrestabile fluire della collaborazione tra i popoli, della capacità di passare dallo scontro e dalla corsa agli armamenti, al dialogo, al controllo e alla riduzione bilanciata delle armi di aggressione". La pace è "frutto di una ostinata fiducia verso l'umanità e di senso di responsabilità nei suoi confronti".

Per Mattarella la pace è la "vittoria di tutti", e ha ricordato la Seconda guerra mondiale: "Il disegno di Hilter fu battuto dalla coscienza civile internazionale", ma "il registro della storia ci ricorda come stabilità e pace non siano garantite una volta per sempre". Sono "frutto della volontà degli uomini". Poi è tornato a parlare della Russia: "Di fronte a un'Europa sconvolta dalla guerra nessun equivoco, nessuna incertezza è possibile – ha detto – La Federazione Russa, con l'atroce invasione dell'Ucraina, ha scelto di collocarsi fuori dalle regole a cui aveva liberamente aderito, contribuendo ad applicarle".

L'esclusione dal Consiglio d'Europa "ricade interamente sul governo della Federazione Russa", ha aggiunto il Presidente della Repubblica, "non sul popolo russo, la cui cultura fa parte del patrimonio europeo e che si cerca colpevolmente di tenere all'oscuro di quanto realmente avviene in Ucraina". Poi Mattarella ha ribadito: "Non si può arretrare dalla trincea della difesa dei diritti umani e dei popoli. La ferma e attiva solidarietà nei confronti del popolo ucraino e l'appello al governo della Federazione Russa perché sappia fermarsi, ritirare le proprie truppe, contribuire alla ricostruzione di una terra che ha devastato, è conseguenza di queste semplici considerazioni". E ha ricordato alla comunità internazionale il suo compito: "Ottenere il cessate il fuoco e ripartire con la costruzione di un quadro internazionale rispettoso e condiviso che conduca alla pace".

Mattarella ha anche sottolineato il modello a cui tendere, che sia Helsinki e non Jalta, serve una "coesistenza pacifica" e non "prove di forza tra grandi potenze". La guerra, ha ricordato il capo dello Stato, è "un mostro vorace, mai sazio" e "la tentazione di moltiplicare i conflitti è sullo sfondo dell'avventura bellicista intrapresa da Mosca". Perciò bisogna fermare immediatamente "questa deriva". E ha ammonito: "Dobbiamo saper opporre a tutto questo la decisa volontà della pace. Diversamente ne saremo travolti".

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