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Covid 19

Green Pass e mascherine sul lavoro dal 1° maggio, le nuove regole per uffici pubblici e privati

Stop all’obbligo di Green Pass sul lavoro e mascherine raccomandate. Ecco come sono cambiate dal 1° maggio le regole di contrasto alla pandemia di Covid-19 sui luoghi di lavoro.
A cura di Annalisa Girardi
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Dal 1° maggio sono cambiate anche le regole sul lavoro. Sia nel pubblico che nel privato, i lavoratori non dovranno più esibire il Green pass: l'unica eccezione è rappresentata dalla categoria degli operatori sanitari, per cui fino alla fine del 2022 sarà obbligatorio avere la Certificazione Covid per entrare nel posto di lavoro. Novità anche per quanto riguarda le mascherine: dovranno essere indossate da chi lavora in quei luoghi dove l'obbligo è stato prorogato fino al prossimo 15 giugno, ma per il resto dei lavoratori rimangono semplicemente raccomandate. Ecco cosa è cambiato dal 1° maggio per le misure anti contagio sul lavoro.

Addio al Green Pass sul posto di lavoro

Procediamo con ordine. Come abbiamo detto è decaduto l'obbligo di esibire il Green Pass sul luogo di lavoro. Solo gli operatori sanitari dovranno continuare a presentare la Certificazione per lavorare fino al 31 dicembre: del resto, anche a tutti i visitatori delle Rsa e degli ospedali sarà richiesta per entrare fino a fine anno. Ma per tutti gli altri lavoratori il Green Pass non servirà più. Fino al 15 giugno resta comunque in vigore per alcune categorie l'obbligo di vaccinazione contro il Covid: over 50, comparto scuola e forze dell'ordine dovranno quindi vaccinarsi (ottenendo così il Super Green Pass), ma se non lo faranno non verranno sospesi dal lavoro. Andranno solo incontro alla sanzione una tantum di 100 euro.

Come cambiano le regole per le aziende private

Chi lavora nei luoghi dove l'obbligo di mascherina è stato prorogato fino al prossimo 15 giugno, dovrà continuare a indossarla fino a quella data. Quindi chi lavora sui mezzi di trasporto pubblico dovrà continuare a portare la Ffp2, così come gli operatori sanitari e i lavoratori di cinema, teatri, locali di intrattenimento e palazzetti sportivi al chiuso. In tutti gli altri luoghi di lavoro, però, da maggio la mascherina è solamente raccomandata. Spetta quindi al datore di lavoro definire nei protocolli aziendali il comportamento da seguire: lo può fare secondo l'articolo del codice civile per cui deve farsi carico della tutela della salute dei dipendenti.

Nel protocollo dello scorso 6 aprile siglato con le parti sociali venivano definite le misure anti contagio da osservare sui luoghi di lavoro, tra cui l'utilizzo appunto della mascherina. Il 4 maggio, all'incontro tra governo e sindacati, si potrebbe raggiungere un accordo su un nuovo testo che meglio si adatti a questa fase della pandemia.

Le regole per le mascherine al lavoro negli uffici pubblici

Per il settore pubblico, invece, a dare le indicazioni necessarie ci ha già pensato una circolare del ministro Renato Brunetta. Negli uffici pubblici la mascherina è raccomandata a chi lavora allo sportello, e ha quindi contatti con il pubblico, nelle stanze condivise, durante le riunioni in presenza e nelle situazioni di affollamento, come in fila alla mensa o negli ascensori.

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