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Gender pay gap, lo stipendio di un uomo è del 44% più alto rispetto al guadagno di una donna

Un dato che emerge dall’ultimo Osservatorio pubblicato dall’Inps e che conferma un quadro purtroppo ben noto: gli uomini guadagnano nettamente più delle colleghe donne, sia che si tratti di un lavoro privato che nel settore pubblico. La questione del gender pay gap si fa più marcata, tuttavia, nell’ambito del privato.
A cura di Annalisa Girardi
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In media lo stipendio di un uomo è del 44% più alto rispetto a quello di una donna. Un dato che emerge dall'ultimo Osservatorio pubblicato dall'Inps, che conferma un quadro purtroppo ben noto. Gli uomini guadagnano nettamente più delle colleghe donne, sia che si tratti di un lavoro privato che nel settore pubblico. La questione del gender pay gap si fa più marcata, tuttavia, nell'ambito del privato dove un uomo riceve un salario del 44,3% più alto rispetto a una donna. Questa differenza nel settore pubblico, informa l'Inps, è un po' più lieve, al 31,8%. Secondo le stime dell'Osservatorio, il dato si spiega con il fatto che moltissime donne, il 66% delle impiegate nel privato lavorano part-time.

Il gender pay gap in Europa

Lo scorso 4 novembre si è celebrata l'Equal Pay Day, la Giornata della parità retributiva. Si tratta di una data simbolica dedicata alla sensibilizzazione sul divario retributivo di genere. Quest'anno, in Europa, si celebra proprio il 4 novembre in quanto questo sarebbe il giorno in cui le donne smettono simbolicamente di essere pagate rispetto ai loro colleghi maschi per un anno dello stesso lavoro. Le lavoratrici dell'Unione europea guadagnano ancora in media il 16% in meno rispetto ai lavoratori: il dato è in leggero miglioramento rispetto al 16,2% registrato lo scorso anno, ma si tratta di un problema sociale che continua ad affliggere la nostra società e sul quale spesso non si discute abbastanza.

Per questo, la Commissione ha deciso di pubblicare un report sul gender pay gap, evidenziando come il fenomeno sia ancora presente nell'Unione e parlando di possibili soluzioni e della posizione dell'opinione pubblica a riguardo. Il vicepresidente Frans Timmermans, la commissaria per l'Occupazione, gli affari sociali, le competenze e la mobilità dei lavoratori, Marianne Thyssen, e la commissaria per la giustizia, i consumatori e l'uguaglianza di genere Věra Jourová hanno dichiarato in una nota congiunta: "Sono passati 60 anni da quando il principio della parità retributiva è stato scritto nei trattati europei, eppure le donne in Europa non vedono ancora leggi che corrispondano alla realtà della loro vita quotidiana. Le donne europee lavorano ancora gratis per due mesi rispetto ai loro colleghi maschi e i progressi sono troppo lenti. Sebbene negli ultimi cinque anni abbiamo compiuto alcuni passi nella giusta direzione, è necessario fare di più e più rapidamente".

Lavoro pubblico e privato

I dati dell'Inps hanno analizzato anche la fotografia del lavoro pubblico e privato nel Paese, evidenziando che nel Meridione, dove vive circa un terzo della popolazione italiana, risiede solo il 16% dei lavoratori dipendenti del settore privato. E questo non perché al Sud prevalgano gli impiegati statali: i dipendenti pubblici sono comunque più numerosi nel Nord Italia, dove risiedono circa 1,5 milioni di lavoratori del settore pubblico su un totale di 3,5 milioni.

Anche i salari medi, analizzando i dati per il 2018 riguardo al settore privato, sono più alti nelle Regioni settentrionali: 25.154 euro nel Nord-ovest e 22.747 nel Nord-est mentre al Sud la media è di 15.845 euro. Per quanto riguarda la retribuzione media annua nel pubblico, questa è di 32.968 euro e risulta comunque molto differenziata a seconda di età a genere: 38.400 euro medi annuali per un uomo contro i 29.120 euro che guadagna una donna.

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