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Fondi russi alla Lega, Salvini elude le domande: “Se avessi 60 milioni sarei ai Caraibi, non qui”

Matteo Salvini si mostra irritato e non risponde nel merito alle domande sul caso dei presunti fondi russi alla Lega: “Ma se io avessi preso 60 milioni sarei qui con lei? Ma sarei ai Caraibi… E poi devo cazzo li nascondo 60 milioni, li nascondo sotto terra nel giardinetto?”, afferma il leader della Lega durante la trasmissione Di Martedì.
A cura di Stefano Rizzuti
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Il leader della Lega, Matteo Salvini, continua a non dare risposte chiare e dirette e a eludere le domande ricevute nello studio di Di Martedì, in onda su La7, sul caso dei presunti fondi russi alla Lega. L’ex ministro dell’Interno cerca più volte di cambiare argomento, critica chi gli fa domande su questo caso e quando risponde lo fa cercando di puntare sull’ironia, senza mai entrare realmente nel merito della questione: “Ma se io avessi preso 60 milioni sarei qui con lei? Ma sarei ai Caraibi… E poi devo cazzo li nascondo 60 milioni, li nascondo sotto terra nel giardinetto?”. Per Salvini “stiamo parlando del nulla da mesi. Ma per chi mi avete preso? È un anno che andate avanti con questo pippone sulla Russia”.

Salvini sempre indispettito e risponde più volte irritato alle domande: “Io non faccio affari. Io conosco Savoini da anni come persona seria e se ha chiesto qualcosa, non lo ha fatto a nome mio”. Ancora, aggiunge: “Non ho un rublo, chiariranno tutto ma io sessanta milioni di dollari non ce l'ho. Ma vi pare che io vado in Russia a chiedere l'elemosina. Non ho chiesto nulla, non ho preso nulla”.

Il leader della Lega non risparmia attacchi al presidente del Consiglio, Giuseppe Conte. E, anzi, chiede che lui vada a riferire in Parlamento sul Russiagate, ritenendo che sia giusto farlo, pur continuando a rifiutarsi lui stesso di presentarsi al Senato per il caso dei presunti fondi russi alla Lega. Su Conte Salvini afferma: “Dovrebbe riferire in Parlamento”. E lo attacca ancora: “Avevo sottovalutato il legame di Conte con la poltrona. Diceva ‘non andrei mai col Pd' e invece è andato col Pd per salvare la poltrona”.

Appena arrivato in studio Salvini risponde a Di Maio, che poco prima, durante la stessa trasmissione, lo aveva accusato per la crisi di governo aperta in piena estate: “Ho sentito che mi hanno dato del matto, del perverso. Ora, posso stare simpatico o antipatico, ma matto e pervertito no!”, replica Salvini. Che, infine, parla anche di Matteo Renzi: “Renzi è l'opposto della mia idea di politica. Se io dico ‘Floris stai sereno', non ti fotto il giorno dopo”.

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