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Firmato nuovo contratto nazionale per la Sanità, in vigore da subito: incrementi di 175 euro al mese

Per 550mila operatori del comparto sanità entra in vigore un nuovo contratto: prevede un incremento complessivo medio di circa 175 euro mensili.
A cura di Annalisa Cangemi
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È stato firmato oggi il contratto collettivo nazionale del comparto Sanità per il triennio 2019-2021 presso la sede dell'agenzia per la rappresentanza nazionale delle pubbliche amministrazioni (Aran) di Roma. Alla firma erano presenti Cisl, Cgil, Uil, Fials, Nursind e Nursing up. Il nuovo contratto, il primo dopo la pandemia, entra immediatamente in vigore: gli incrementi previsti sono di circa 175 euro al mese.

Riguarda circa 550mila dipendenti del Sistema sanitario nazionale ed enti sanitari, soprattutto infermieri, ma anche gli altri operatori non medici e non dirigenti della sanità. Contiene l'indennità per gli infermieri, la nuova classificazione professionale (si istituisce l'area delle elevate qualificazioni) e la regolamentazione dello smartworking per gli amministrativi, che prevede le due modalità del lavoro agile e del lavoro da remoto, con turni che rendano più facile la conciliazione tra lavoro e vita privata.

Sul piano del trattamento economico, l'accordo riconosce, dal primo gennaio 2021, un incremento medio a regime degli stipendi tabellari di 91 euro medi per 13 mesi e una rivalutazione dei Fondi destinati alla contrattazione integrativa di 12 euro al mese per 13 mensilità. Inoltre per il nuovo sistema di classificazione professionale è stato previsto un ulteriore impegno finanziario delle aziende e degli enti del comparto di 13 euro al mese per 13 mensilità.

Per valorizzare, poi, il ruolo di alcuni specifici profili del ruolo sanitario e socio-sanitario, il contratto, in applicazione di alcune disposizioni previste nelle ultime due leggi di bilancio, istituisce l'indennità di specificità infermieristica per i profili di infermiere, l'indennità di tutela del malato e promozione della salute per altri profili del ruolo sanitario e socio-sanitario e una specifica indennità destinata al personale operante nei servizi di pronto soccorso.

"Questo rinnovo è importante perché si tratta del primo contratto dopo la pandemia. Oltre agli aumenti contrattuali, che già erano stati previsti nelle leggi di bilancio, rivede l'ordinamento professionale e lo rende più moderno. È stata una trattativa lunga ma, alla fine, hanno firmato tutte sigle e non era mai successo prima – ha spiegato il presidente Aran Antonio Naddeo -. Tra le novità più significative, il nuovo sistema di classificazione professionale, ad esempio la quarta area con la fascia di elevata qualificazione dove andrà il personale ad alta professionalità. Questo permette anche a questo comparto di avere un'area intermedia tra la dirigenza e gli altri livelli. Abbiamo disciplinato lo smartworking anche per le aziende sanitarie nel merito dei profili amministrativi. Sono importanti anche gli incrementi stipendiali con indennità specifiche per il personale sanitario".

Vengono destinate risorse specifiche che le leggi di bilancio degli ultimi due governi hanno assegnato agli infermieri, "con un incremento complessivo medio di circa 175 euro mensili. Il contratto, a questo punto, entra immediatamente in vigore, e dunque, nel più breve tempo possibile, saranno pagati anche gli arretrati che, essendo riferiti ai tre anni precedenti saranno cospicui. Tra le novità, la regolazione dell'istituto dello smart working, attraverso le due modalità del lavoro agile e del lavoro da remoto, con varie specifiche importanti per la categoria. Il prossimo Ccnl sarà quello per il triennio 2022/2024, su cui occorre capire quante risorse stanzierà il nuovo governo, una partita che, per adesso, non riguarda l'Aran, ma chi scriverà la legge di bilancio", ha aggiunto Naddeo.

"Sono molto soddisfatto – ha commentato il ministro per la Pubblica amministrazione Paolo Zangrilloper la firma definitiva del contratto del comparto Sanità tra Aran e organizzazioni sindacali. Un contratto importante per i 550mila dipendenti, tra cui 277mila infermieri, di un settore fortemente impegnato nel periodo della pandemia e ancora oggi sotto pressione. Il nuovo contratto porterà negli stipendi dei lavoratori aumenti, arretrati, l'indennità Covid prevista per gli infermieri e i valori differenziali legati alle nuove progressioni orizzontali, oltre ad un nuovo sistema degli incarichi. Ringrazio il presidente dell'Aran, Antonio Naddeo, e i sindacati che responsabilmente hanno portato a termine una lunga trattativa, a tutto vantaggio delle lavoratrici e dei lavoratori e della nostra Sanità pubblica". 

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