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Fazio lascia la Rai, Salvini: “Ci sono altre persone in gamba”, Conte: “Fuortes non ha mosso un dito”

Continuano le polemiche dopo la decisione di Fabio Fazio, che lascia la Rai dopo 40 anni. Calderoli: “Sono d’accordo con Salvini. Per quello che hanno detto e fatto pagati dalla Rai, è giustificato l’addio di Fazio e Littizzetto”. Per Conte “è uno dei tanti disastri della gestione Fuortes”.
A cura di Annalisa Cangemi
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La notizia era nell'aria da qualche giorno, ora è ufficiale: il contratto di Fabio Fazio non sarà rinnovato, e dunque il conduttore lascia la Rai dopo 40 anni e passa a Warner Bros. Discovery, terzo editore italiano per share, con un accordo quadriennale. La notizia è stata comunicata ieri con una nota della società che annuncia che il conduttore sarà protagonista sul canale Nove dove debutterà già dal prossimo autunno.

Fazio è stato il volto di "Che Tempo che fa" per 20 anni, garantendo alla Rai ascolti altissimi in oltre 1.200 puntate, fra ospiti d’eccezione come Papa Francesco a Barack Obama. Secondo le elaborazioni dello Studio Frasi su dati Auditel il programma nel 2023 ha prodotto un ascolto medio di 2,4 milioni di spettatori per uno share dell'11,8 per cento. Si tratta del programma più visto della terza rete Rai, seguito da ‘Chi l'ha visto' (1,9 milioni).

Nelle prossime settimane, spiega una nota, "saranno annunciati i progetti che lo vedranno coinvolto e il ruolo che avrà, grazie al suo talento e alla sua esperienza, nello sviluppo in Italia del gruppo Warner Bros. Discovery, uno dei principali operatori media a livello mondiale". Del progetto farà parte anche Luciana Littizzetto, legata a Fazio da uno storico sodalizio.

Ieri sera Fabio Fazio ha aperto la puntata di "Che Tempo che fa" su Rai 3 con una battuta, per sdrammatizzare le polemiche nate dopo l'ufficializzazione della sua uscita dalla Rai: "Andiamo avanti tranquilli". Un modo per rispondere anche alla frase provocatoria lanciata dai social dal vicepremier Matteo Salvini, che aveva condiviso la notizia con il commento "Belli ciao".
"Tanto tranquilli no, perché Filippa questa sera non c'è e mi collego con lei", ha aggiunto poi Fazio, proseguendo la trasmissione con il collegamento video con Filippa Lagerback, costretta a casa dal Covid.

Il commento di Fabio Fazio

"Ci tengo a precisare che io e Luciana non abbiamo nessuna vocazione a sentirci vittime né martiri. Siamo persone fortunatissime e avremo occasione di continuare altrove il nostro lavoro", ha detto Fazio in tv.
Dopo che Ferruccio De Bortoli, suo ospite, ha giudicato la sua dipartita "una gravissima perdita per il servizio pubblico e un grande errore editoriale", ha ribadito: "Sono in Rai da 40 anni. Non si può essere adatti a tutte le stagioni. Io non credo di esserlo. Con grande entusiasmo intraprendo un nuovo cammino, spero, e sono convinto, di inventiva e di creatività. Io qui ho trascorso 40 anni e ringrazio tutte le persone che ho incontrato e da cui ho imparato, visto che ho iniziato a 18 anni. Non posso che avere gratitudine verso la Rai e non potrei dire nulla contro questa azienda, perché è come se la dicessi a me stesso. Dei suoi 70 anni di vita, 40 la Rai li ha passati con me e io con lei. Grazie a tutti, ci ritroveremo, altrove ma ci ritroveremo". 

Le dichiarazioni pro e contro Fazio

Ma anche oggi non mancano dichiarazioni a favore o contro il conduttore. Il vicepremier Matteo Salvini rincara la dose, dopo l'esultanza di ieri: "Belli ciao? Ho tanti cantieri su cui lavorare, l'ultima cosa che mi interessa fare sono i palinsesti televisivi".

"Qua – ha sottolineato il vicepremier e leader della Lega a margine del riavvio del cantiere per il nodo tav di Firenze – c'è una libera scelta, di un libero conduttore, che ha accettato liberamente un'offerta, spero per lui consistente, di un'emittente televisiva privata. Siamo in democrazia, auguri e buon lavoro: penso che la Rai, come l'intero Paese, possa contare su tante donne e uomini altrettanto in gamba senza che nessuno ne faccia una questione di Stato"

‘È il mercato", ha sentenziato il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani commentando in un'intervista a Il Messaggero la decisione Fazio di lasciare la Rai. E parlando dei vertici Rai ha assicurato che "no", non sarà lottizzazione: "Auspichiamo scelte di qualità nell'autonomia dell'azienda. Purché la Rai sia rispettosa di tutti i cittadini italiani e non sempre è stato così". 

Anche ministro leghista Roberto Calderoli è intervenuto sulla vicenda, difendendo l'esecutivo: "Il governo mi pare inattaccabile. Che la sinistra, la quale ha fatto carne di porco del sistema radiotelevisivo con le lottizzazioni, ora attacchi, mi fa incavolare. E sono d'accordo con Salvini. Per quello che hanno detto e fatto pagati dalla Rai, è giustificato l'addio di Fazio e Littizzetto".

Per Gianfranco Rotondi l'addio di Fazio prelude a una sua ‘discesa in campo': "Fazio sa che la Rai non lo avrebbe licenziato. Gli avrebbero chiesto (forse) di ‘riequilibrare' una trasmissione militante e di sinistra. Scopriremo vivendo se le dimissioni sono solo l'avvio di una alternativa professionale o il preludio di una discesa in campo in politica", ha twittato il leader di ‘Verde è popolare'.

Per Giuseppe Conte, leader del M5s, la scelta del conduttore di lasciare l'azienda "è uno dei tanti disastri della gestione Fuortes, un manager che non si era mai occupato prima di radiotelevisione. Il risultato si è visto. Mi risulta che il contratto in scadenza di Fazio fosse sul suo tavolo da molti mesi. Non ha mosso un dito", ha detto in un'intervista a ‘La Stampa'. "Più che un comunista, Fazio – ha aggiunto l'ex premier- mi è sempre sembrato un democristiano che molto astutamente sa come curare il suo mondo di riferimento".

Quanto al futuro direttore generale Giampaolo Rossi "non lo conosco per potere esprimere un giudizio. Non saprei esattamente che cosa dire di lui, se non che mi auguro che faccia un buon lavoro e che assieme agli altri assicuri il pluralismo delle voci e non cancelli trasmissioni come ‘Report' che sono l'essenza del servizio pubblico".

"Lo sappiamo tutti che in Rai i riferimenti culturali di sinistra sono da sempre molto forti. Una capacità di far passare la propria visione che si è accompagnata con lo scarso spessore culturale dimostrato dalla destra". Per il leader M5S occorre allora cancellare "la riforma Renzi. Ha fatto danni inenarrabili, esponendo la tv pubblica a un'influenza ancora maggiore del Governo di turno". Serve quindi "un nuovo progetto. Lancio un appello alle forze di maggioranza e di opposizione. Avviamo degli stati generali della tv per programmare una riforma che possa definire più compiutamente (aggiornandola) la missione del servizio pubblico". E "la riforma partirebbe dalla prossima legislatura". 

"Questa è una destra prenditrice e vendicativa. Fazio? Qualcuno ha fatto qualcosa per trattenerlo? Non capiscono il danno che fanno al Paese. Ridurre un'offerta televisiva così forte non ha nessun senso", ha commentato a la Repubblica il responsabile Informazione e cultura della segreteria del Pd Sandro Ruotolo. Oltre al ‘belli ciao' di Salvini,  "c'è quel che è successo nelle settimane prima con il decreto contra personam, il non voler aspettare la scadenza naturale di Fuortes. Non ci hanno ancora spiegato il motivo per cui lo si è congedato. Non vorrei che Mattarella fosse costretto a intervenire come fece Ciampi".

"Non è solo il cambio di caselle a preoccupare – ha detto ancora Ruotolo – ma anche la narrazione che si vuole fare. Sangiuliano ha parlato di egemonia, è quella di Lollobrigida che parla di sostituzione etnica? Di Meloni che mistifica la storia sulle Fosse Ardeatine e La Russa lo stesso su via Rasella? C'è da essere molto preoccupati". Come Pd "per noi è importante garantire il pluralismo, servirebbe una legge sul conflitto di interesse e comunque faremo le barricate per la difesa dell'articolo 21. Non pensassero di tagliare le voci scomode. La Rai è forte quando esprime punti di vista diversi". 

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