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Energia, Meloni in Algeria: “Italia diventerà hub europeo, realizzeremo nuovo gasdotto per l’idrogeno”

“Oggi l’Algeria è il nostro principale fornitore di gas. Eni e la sua omologa algerina hanno firmato un’intesa per la realizzazione di un nuovo gasdotto per l’idrogeno”: lo ha annunciato Giorgia Meloni in visita in Algeria.
A cura di Annalisa Girardi
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Giorgia Meloni, in Algeria per una visita istituzionale in cui è accompagnata anche dai vertice di Eni e Confindustria, ha incontrato il presidente Abdelmadjid Tebboune. I due leader hanno poi tenuto una conferenza stampa in cui hanno ribadito lo stretto rapporto tra i due Paesi, in primis per quanto riguarda il settore energetico: "Ringrazio il presidente algerino e l'intero governo per questa accoglienza, non a caso la prima missione bilaterale che il nuovo governo ha inteso fare a dimostrazione di quanto l'Algeria è partner affidabile e di assoluto rilievo strategico", ha detto la presidente del Consiglio.

Per poi specificare che parlare di Piano Mattei per l'Africa significa in primis spingere per una più stretta collaborazione in campo energetico, che renda l'Italia un ponte tra le due sponde del Mediterraneo e un hub energetico in Europa. "Puntiamo a un partenariato per aumentare prospettive di crescita, in ottica di costruire ponti tra sponde del Mediterraneo e stabilizzare la regione, che per l'Italia e l'Europa è strategica. Serve un piano Mattei per l'Africa, su base paritaria con i paesi della sponda sud del Mediterraneo per trasformare le crisi in occasioni", ha aggiunto Meloni.

Meloni e Tebboune hanno anche poi annunciato di aver firmato l'accordo per realizzare il gasdotto che collegherà l'Algeria alla Sardegna e porterà gas, ma anche idrogeno verde ed elettricità. Il presidente algerino ha detto che l'infrastruttura non servirà solo a trasportare gas verso l'Italia, ma verso tutta Europa. Il progetto si chiamerà Galsi (Gasdotto Algeria Sardegna Italia) e sarà lungo 284 chilometri: la profondità massima sarà di 2.880 metri e partirà dal porto algerino di Koudiet Draouche per arrivare a quello di Porto Botte. Da lì partirà poi una sezione onshore diretta a Olbia, da cui poi un altro metanodotto sottomarino arriverà a Piombino, in Toscana, dove sarà collegato con tutta la rete italiana.

"Oggi l'Algeria è il nostro principale fornitore di gas. Sono state firmate due intese da Eni e la sua omologa algerina, un'intesa per ridurre le emissioni di gas serra, quindi per uno sviluppo sostenibile, e l'altra è per giungere ad un incremento delle esportazioni di gas dall'Algeria all'Italia e all'Ue, la realizzazione di un nuovo gasdotto per l'idrogeno, la possibilità di fare gas liquefatto, insomma un meccanismo di mix energetico che individuiamo come possibile soluzione alla crisi in atto", ha aggiunto Meloni.

Durante la visita anche il presidente di Confindustria, Carlo Bonomi, ha firmato un accordo di collaborazione con il presidente del Consiglio del Rinnovamento economico algerino Kamel Moula. E Claudio Descalzi, amministratore delegato di Eni, invece ha appunto firmato un'intesa con il direttore generale di Sonatrach Toufik Hakkar.

La presidente del Consiglio ha anche raccontato di aver parlato con Tebboune delle tensioni internazionali che riguardano diversi Paesi nella regione nordafricana, in primis la Libia ma non solo: "La nostra lunga chiacchierata è stata occasione per parlare di stabilizzazione della Libia e della situazione nel Mali, dove c'è una instabilità che ci preoccupa. Sulla Palestina solo la soluzione di due stati può assicurare la pace nella regione".

Infine Meloni ha concluso: "L'Algeria è il primo partner italiano in Africa e noi i primi clienti di Algeri. Ora bisogna rafforzare la rete delle imprese italiane in Algeria e di quelle algerine in Italia. Queste intese sono frutto di accordi e ci sono tanti campi di collaborazione possibili, e vogliamo esplorarli tutti".

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