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Elezioni politiche 2022

Draghi: “In Italia pupazzi della Russia”. Meloni: “Di chi parla?”. Salvini: “Pensi alle bollette”

Draghi: “La democrazia italiana è forte, non si fa abbattere da nemici esterni, dai loro pupazzi prezzolati”. La replica di Salvini: “Trovi altri soldi per aiutare gli italiani a pagare le bollette”. Meloni: “Non so a chi Draghi faccia riferimento”.
A cura di Davide Falcioni
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Il tema delle presunte ingerenze russe nella campagna elettorale italiana torna a far discutere.

Nel corso dell'ultima conferenza stampa il Presidente del Consiglio Mario Draghi ha commentato il dossier Usa sui 300 milioni russi pagati in almeno venti paesi dal 2014 a oggi per influenzare le politiche nazionali. "La democrazia italiana è forte, non si fa abbattere da nemici esterni, dai loro pupazzi prezzolati. Dobbiamo essere fiduciosi nella nostra democrazia. Non bisogna avere timore di qualunque voce. È chiaro che negli ultimi venti anni il governo russo ha effettuato una sistematica opera di corruzione nel settore degli affari, della stampa, della politica, in tanti settori, in molti Paesi europei e negli Stati Uniti. Queste sono cose note e non c’è niente di cui stupirsi".

Salvini a Draghi: "Pensi alle bollette degli italiani, non ai pupazzi"

Una battuta – quella sui pupazzi prezzolati – che nelle fila del centrodestra è stata interpretata come un attacco. In primis da Matteo Salvini, leader di un partito più volte accusato di legami – anche economici – con la Russia. Riferendosi a Draghi l'ex ministro – a margine di un'iniziativa su flat tax e pace fiscale in corso a Milano – ha detto: "Oltre che parlare di pupazzi, spero che trovi il tempo per trovare altri soldi per aiutare gli italiani a pagare le bollette perché non so se ha capito l'emergenza nazionale a cui stiamo andando in contro".

Meloni: "Centrodestra compatto nel condannare la Russia"

Anche Giorgia Meloni ha commentato la frase del Presidente del Consiglio alla festa nazionale della Confederazione delle associazioni europee di professionisti e imprese. Rispondendo a una domanda sulla sua presunta simpatia per il premier, la leader di Fratelli d'Italia ha replicato in modo inequivocabile: "Un giorno sono draghiana, il giorno dopo sono fascista. Sono ricostruzioni fantasiose. Siamo diversi da come ci etichettano. Ma che si dica che sono draghiana, io che sono stata all'opposizione del governo Draghi, fa abbastanza sorridere".

Per finire una mano tesa a Salvini: "Non so a chi Draghi faccia riferimento quando dice che c'è chi parla di nascosto con i russi, che vuole togliere le sanzioni, però io guardo i fatti e il centrodestra è sempre stato compatto nel condannare e nel votare i provvedimenti che erano necessari a sostenere l'Ucraina. A differenza della coalizione di centrosinistra", ha concluso Giorgia Meloni.

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