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Di Maio: “Nessun partito personale, vogliamo rafforzare Draghi: in arrivo altri parlamentari”

A margine della prima assemblea di “Insieme per il futuro”, Di Maio assicura che non ci sarà alcun partito personale e che tanti altri parlamentari aderiranno al progetto.
A cura di Giacomo Andreoli
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"Questo non è un partito personale, ma un percorso a cui tanti parlamentari aderiranno, già nelle prossime ore". Luigi Di Maio si mostra soddisfatto ai giornalisti a margine della prima assemblea di "Insieme per il futuro", il nuovo gruppo parlamentare nato dalla scissione con il M5S, da cui sono emersi i nomi dei capigruppo per Camera e Senato.

Secondo il ministro degli esteri la formazione rafforza la stabilità del governo Draghi e non si lascerà mai andare a "proposte populiste o qualunquiste", un fatto ritenuto "rilevante" con il premier impegnato sui tavoli Ue e "mentre le famiglie stanno soffrendo enormi difficoltà". Quindi a chi sta attaccando lui e gli altri 62 parlamentari che hanno lasciato il Movimento 5 stelle, risponde: "Contro di noi c'è ancora tanto odio, ma rispondiamo col sorriso". Ancora molto duro, quindi, il suo giudizio sugli oramai ex compagni grillini. "Ho preso le distanze – sostiene- da un progetto che si sta radicalizzando sempre di più".

Quanto al nuovo progetto Di Maio lo ritiene molto attrattivo e annuncia che ci sarà un dialogo con diversi sindaci e amministratori, ma anche "le imprese" in giro per l'Italia, per costruire reti politiche diffuse. Sono, spiega Di Maio, "i nostri sindaci, persone che risolvono problemi da mattina a sera, ma anche altri che ci stanno chiamando, con in mente un progetto alternativo per un grande Paese sempre più innovativo e ecologico".

Intanto, però, nelle Regioni trova poche adesioni il nuovo partito lanciato da Di Maio. L'unica eccezione è quella della Campania (da dove arriva proprio il ministro degli Esteri) che si ritrova spaccata in due. Conte, in collegamento col Festival del Lavoro a Bologna, dice di aver telefonato a Di Maio e di aver "augurato anche buona fortuna a chi è andato via".

"Si è fatto notare – ha aggiunto il leader del Movimento- come non siamo più la prima forza di maggioranza relativa in Parlamento. Ecco, io mi preoccuperò il giorno in cui non saremo la prima forza nel combattere queste battaglie, di un sistema di protezione sociale che consenta agli assoluti indigenti di avere comunque una prospettiva per arrivare a fine mese, che consenta a chi ha paghe da fame di poter avere dei salari decorosi, e che ovviamente in questo momento intervenga per rendere più pesanti le buste paga dei lavoratori".

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