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Di Maio dice addio al M5s, Salvini: “Se rimane al governo e non rappresenta nessuno è un problema”

Matteo Salvini attacca il ministro degli Esteri Luigi Di Maio, che a breve annuncerà la sua fuoriuscita dal M5s: “Se qualcuno rimane nel governo senza rappresentare nessuno, un problema ci sarà…nel senso, a nome di chi va in giro per il mondo il ministro degli Esteri?”.
A cura di Annalisa Cangemi
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"A differenza di altri, la Lega non è ossessionata dalle poltrone e non chiederà mezzo posto in più: ci preme l'approvazione di decreti urgenti come quelli su energia, carburanti e siccità". Il leader della Lega Matteo Salvini commenta la scissione che si sta concretizzando in queste ore nel M5s, e che sembra ormai inesorabile, con l'imminente fuoriuscita di Luigi Di Maio dal Movimento: "Io sono preoccupato per situazione economica non per le beghe nei 5 stelle", ma "se qualcuno rimane nel governo senza rappresentare nessuno, un problema ci sarà…nel senso, a nome di chi va in giro per il mondo il ministro degli Esteri? Non ho capito chi rappresenta chi…", ha detto lasciando il Senato.

Il presidente del Consiglio Mario Draghi invece non sembra preoccupato dalle conseguenze che potrebbe avere la nascita di questo nuovo soggetto politico, a cui si stanno unendo in queste ore i parlamentari che appartengono all'ala dimaiana del M5s. Uscendo dal Senato, a chi gli chiedeva se temesse ripercussioni negative sull'esecutivo, il premier ha risposto semplicemente: "No". A chi gli domandava invece se fosse soddisfatto per l'esito del voto a Palazzo Madama, sulla risoluzione di maggioranza dopo le sue comunicazioni in vista del Consiglio Ue, Draghi si è limitato ad annuire con la testa.

Il nuovo gruppo, che si sta costituendo in questo momento, dovrebbe chiamarsi ‘Insieme per il futuro'. Secondo quanto si apprende sarebbero circa una sessantina i parlamentari pronti ad aderire alla nuova forza politica che Di Maio dovrebbe lanciare a giorni. A quanto si apprende il presidente del Movimento 5 stelle, Giuseppe Conte, per il momento non avrebbe intenzione di uscire dal governo. Ma la rottura del ministro degli Esteri con il suo ormai ex Movimento potrebbe essere una molla anche per un possibile ‘ammutinamento' all'interno della Lega, con alcuni esponenti del Carroccio pronti a voltare le spalle a Salvini, nel caso i risultati dei ballottaggi di domenica 26 giugno fossero deludenti.

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