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Delrio: “Non sarà il Pd a staccare la spina al governo, non giochiamo con il futuro degli italiani”

“Chiunque facesse cadere il governo per motivi di calcolo politicante o per trame di palazzo, come purtroppo in questa storia della Repubblica è accaduto troppe volte, se ne assumerebbe la responsabilità davanti agli italiani”: così Graziano Delrio assicura sull’affidabilità del Pd. Per quanto riguarda le fuoriuscite dal partito verso Italia Viva di Matteo Renzi, il capogruppo dem alla Camera è fermo: “Il partito resisterà”.
A cura di Annalisa Girardi
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"Staccare la spina al governo? Non si può giocare con il futuro degli italiani": così il presidente dei deputati del Partito democratico, Graziano Delrio, in un'intervista sul Corriere, commenta le rassicurazioni fatte da Matteo Renzi sulla tenuta del governo. "Gli credo. Chiunque facesse cadere il governo per motivi di calcolo politicante o per trame di palazzo, come purtroppo in questa storia della Repubblica è accaduto troppe volte, se ne assumerebbe la responsabilità davanti agli italiani. Non si può giocare".

I democratici, assicura Delrio, non saranno certo coloro che metteranno la parola fine all'esperienza di governo: "Noi non siamo inaffidabili, ma seri, come dimostra il calo dello spread. Nessun governo è stato mandato a casa dal Pd". E passa all'attacco su Matteo Salvini, affermando che durante il suo mandato il Paese è stato portato a crescita zero: "Ora bisgona dimostrare che c'è una svolta".

Alla possibilità di altre fuoriuscite dal Pd verso Italia Viva, il capogruppo dem taglia corto: "Il Pd è un grande partito popolare e resisterà. Sono sicuro che Renzi cercherà voti nell'astensionismo o tra chi non si riconosce nei partiti attuali. Se la sua operazione fosse di cooptazione di gruppi dirigenti di partiti esistenti, sarebbe un'ambizione piccola. E lui non è uno da ambizioni piccole".

E per quanto riguarda, invece, le ambizioni del presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, forse considerato da Luigi Di Maio come un rivale per la guida del Movimento Cinque Stelle, Delrio affema: "Conte è a palazzo Chigi per coordinare l'azione del governo, di certo ha chiaro che il capo politico dei Cinque Stelle è Di Maio e credo non abbia alcuna volontà di prendersi un partito. Non dobbiamo introdurre elementi di fibrillazione a causa di questioni di leadership".

Le tensioni sulla manovra economica

Di fibrillazioni, non lo nasconde Delrio, ce ne sono state in tema di manovra economica. "È evidente che la manovra generi discussioni alte, per cinque anni da ministro ho fatto diverse manovre anche io. Ma se lo scorso anno si parlava di condoni, ora si parla di lotta all'evasione. L'Iva avrebbe depresso ancora di più l'economia, invece abbiamo tolto 23 miliardi di tasse che erano pronte a scattare a causa dell'eredità deo governi precedenti. Abbiamo rimesso al centro le imprese, abbiamo tagliato le tasse ai lavoratori dipendenti e realizzato una riforma epocale del welfare con l'assegno per i figli".

Nella manovra, però sono contenute anche una serie di microtasse che hanno fatto discutere parte dell'opinione pubblica: "Ci sono tasse sacrosante, come quella contro le multinazionali che fanno profitti enormi e non pagano nulla. Io sono orgoglioso di aver chiesto l'inserimento della web tax. Da ex docente di scienza dell'alimentazione dico anche che tasse come quella sugli zuccheri possono essere utili alla salute". Per quanto riguarda Quota 100, altro nodo difficile dell'intesa, il capogruppo dem sostiene che si tratti di una misura difficile, che esige rispetto per coloro che avevano programmato l'uscita, ma che d'altra parte, non può dimenticare che "sarebbe utile poter ottenere risparmi perchè oltre a un'Italia che invecchia servono risorse anche per l'Italia che nasce".

L'alleanza con il M5S

Oggi Giuseppe Conte, Nicola Zingaretti e Roberto Speranza si trovano tutti insieme a Narni per la campagna elettorale in Umbria, test anche a livello regionale sulla tenuta dell'alleanza con il Movimento 5 Stelle. "Il fatto che i leader nazionali stiano insieme in Umbria darà l'idea di uno sforzo vero di unità e di armonia attorno al nostro candidato presidente, Vincenzo Bianconi", afferma Delrio definendosi "convinto che gli umbri respingeranno le parole di una destra che semina odio, e sceglieranno principi di coesione e solidarietà che hanno fatto forte la regione". Sull'assenza di Matteo Renzi a Narni, il capogruppo dem si limita ad affermare: "Bisogna chiedere a loro se se l'assenza sia dovuta a problemi organizzativi o a una scelta politica".

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