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Dal reddito di cittadinanza e quota 100 risparmi per 1,5 miliardi: li useremo per la manovra

Il Consiglio dei ministri ha approvato la proposta del ministro dell’Economia Roberto Gualtieri di rendere disponibili i “risparmi” sulla spesa prevista di quota 100 pensioni e reddito di cittadinanza. Le risorse serviranno a finanziare parte della prossima legge di bilancio. Bocciato il bilancio del Friuli Venezia Giulia: è discriminatorio.
A cura di Redazione
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Per la legge di bilancio abbiamo ufficialmente a disposizione 1,5 miliardi di euro derivanti dai risparmi di quota 100 e del reddito di cittadinanza. Il Consiglio dei ministri ha infatti approvato la proposta del ministro dell'Economia Roberto Gualtieri di rendere disponibili le somme accantonate in bilancio e già inserite nella Nota di Aggiornamento al Documento di Economia e Finanza, dopo l'esito positivo del "monitoraggio dei risparmi conseguenti al minor utilizzo delle risorse finanziarie iscritte in bilancio per l’attuazione delle disposizioni del decreto-legge 28 gennaio 2019, n. 4, convertito, con modificazioni, dalla legge 28 marzo 2019, n. 26, in materia di reddito di cittadinanza e pensioni".

Si tratta di risorse che contribuiranno a raggiungere gli obiettivi della prossima manovra finanziaria, tra cui spicca ovviamente la necessità di disinnescare le clausole di salvaguardia (impedendo dunque l'aumento dell'IVA) e di tagliare il cuneo fiscale (la cifra totale è di circa 2,5 miliardi di euro).

Bocciato il bilancio del Friuli Venezia Giulia: è discriminatorio

Tra le altre misure prese dal Consiglio dei ministri di oggi spicca anche l'impugnamento dell'assestamento di bilancio della Regione Friuli Venezia Giulia. Nella lettura dei membri del governo, alcune norme della giunta leghista violerebbero i principi della nostra Costituzione e in particolare:

una norma in materia di contributi agli enti del terzo settore viola il principio di uguaglianza e di non discriminazione di cui all’articolo 3 della Costituzione. Un’altra norma riguardante gli interventi di contrasto alla povertà confligge con il principio di eguaglianza sancito dall’articolo 3 della Costituzione e con il principio sulla parità di trattamento dei cittadini degli Stati membri, in violazione dell’articolo 117, primo comma, della Costituzione. Un’ultima norma infine riguardante l'autorizzazione alla realizzazione di nuove strutture sanitarie contrasta con i principi fondamentali nella materia della tutela della salute ed è lesiva dell'articolo 117, terzo comma, della Costituzione.

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