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Cunial e Barillari hanno denunciato Aifa per la campagna vaccinale Covid: “La verità verrà a galla”

La deputata Cunial e il consigliere regionale del Lazio Barillari sono di nuovo insieme – dopo l’occupazione degli uffici della Regione contro il Green pass – per denunciare l’Agenzia italiana del farmaco. Il motivo? “La disastrosa campagna vaccinale attuata indiscriminatamente su tutta la popolazione italiana”.
A cura di Tommaso Coluzzi
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Qualcuno se li ricorderà barricati negli uffici della Regione Lazio, occupati per protestare contro il Green pass, o sul palco del neonato partito di Enrico Montesano, a presentarsi come politici di riferimento dell'area No vax e complottista. Ma la deputata Sara Cunial e il consigliere regionale Davide Barillari sono insieme anche in una nuova avventura: hanno presentato ufficialmente una "denuncia/querela" alla Procura di Roma, come loro stessi annunciano, nei confronti dell'Agenzia italiana del farmaco. L'Aifa. Il motivo? La campagna di vaccinazione contro il Covid. La notizia è circolata sul canale Telegram di Cunial, lo stesso in cui ha diffuso la notizia di aver votato a sfavore della mozione per la lotta contro il cancro in Parlamento solo pochi giorni fa.

Insomma, dopo aver detto che Draghi vuole fuggire all'estero perché lo stanno cercando e aver agitato aglio e acquasanta a Montecitorio, Cunial denuncia l'Aifa insieme a Barillari per "la disastrosa campagna vaccinale attuata indiscriminatamente su tutta la popolazione italiana". Nel messaggio viene fatto riferimento ai dati che "promettevano efficacia e sicurezza" e invece "sono stati clamorosamente smentiti dalle evidenze scientifiche". Anche se onestamente non si capisce bene quali.

Poi si parla di "emergenza democratica", i vaccini vengono definiti "sieri" e viene raccontato che la denuncia è "l'epilogo di una richiesta di accesso agli atti rivolta ad Aifa nel marzo scorso" da Barillari stesso. Indovinate? I dati forniti non sono stati soddisfacenti. Perciò "in seguito all'inconsistenza ed elusività delle risposte ricevute, è stato necessaria la presentazione della denuncia".

Il messaggio alla loro comunità si conclude con una dichiarazione abbastanza surreale dei due: "La responsabilità di un trattamento sperimentale imposto direttamente ed indirettamente alla popolazione tutta deve trovare giustizia", dice Barillari.

Cunial, invece, rilancia: "È finito il tempo di credere in una medicina pagata dalle case farmaceutiche e guidata da fini di lucro e potere, capace di portare con la paura, il ricatto e l’ignoranza, milioni di persone a sperimentare sul proprio corpo terapie dagli effetti tragici e sconosciuti". E ancora: "È finito il tempo di credere nella vostra scienza, in perenne conflitto di interesse, prona alle lobby e al denaro che, abiurando alla sua stessa missione, ben si guarda di lavorare per la salute pubblica e il bene comune". Poi conclude: "La ricerca deve tornare libera e indipendente, dando spazio a quei ricercatori che in scienza e coscienza, anche in questi tempi difficili, hanno portato avanti con dignità, coraggio e professionalità il loro lavoro". L'ultima riga, alla fine, recita così: "La verità verrà a galla, certus an incertus quando".

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