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Crisi di governo, per i sondaggi vince Draghi: la maggioranza degli italiani lo vuole fino al 2023

Il 65% degli italiani vuole che l’esperienza del governo Draghi continui fino alla naturale fine della legislatura al 2023. Il 27%, al contrario, chiede il voto anticipato. È quanto emerge dall’ultimo sondaggio politico di Demopolis.
A cura di Annalisa Girardi
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Una crisi di governo che è stata definita da più parti paradossale, irresponsabile, inspiegabile. E cosa ne pensano gli italiani? La maggior parte probabilmente non ne condivide le ragioni, perché ritiene che l'esecutivo guidato da Mario Draghi (che ha dato le dimissioni a Mattarella, che a sua volta le ha rifiutate) dovrebbe andare avanti fino alla fine della legislatura, arrivando quindi al 2023. È quanto emerge dall'ultimo sondaggio politico di Demopolis sulla crisi di governo. Il 65% degli intervistati vuole infatti che l'esperienza del governo Draghi continui. Per il 27%, al contrario, a questo punto si dovrebbero sciogliere le Camere e tornare alle urne alla fine dell'estate. Che è quello che chiede Fratelli d'Italia dall'opposizione, ma su cui ha spinto anche la Lega di Matteo Salvini.

L'8% degli intervistati dal sondaggio di Demopolis, infine, non sa quale sarebbe la soluzione più auspicabile. Tutto si deciderà mercoledì prossimo, quando il presidente del Consiglio si recherà alle Camere per verificare la fiducia. Se questa venisse accordata, la crisi potrebbe rientrare e si andrebbe quindi avanti fino al 2023 (a meno che non ci siano eventuali nuovi scossoni in autunno). Non è ancora chiaro, però, con che maggioranza si proseguirebbe: sulla carta Draghi ha i numeri anche senza i voti del Movimento Cinque Stelle, ma lo stesso presidente del Consiglio, ha detto di non essere disposto a guidare un governo con una conformazione diversa da quella attuale. Sergio Mattarella potrebbe chiedergli di restare a Palazzo Chigi con una maggioranza diversa, nonostante lui sia contrario a un rimpasto, ma per ora non sono che speculazioni.

Bisogna poi tenere in considerazione le scelte dei partiti e soprattutto quelle che farà il centrodestra di governo. Sono in corso colloqui e confronti tra i dirigenti di Lega e Forza Italia, ma ancora non sono state prese decisioni. La Lega si è appellata alle parole dello stesso Draghi, che ha sottolineato come la maggioranza non ci sia più, numeri o meno, dopo lo strappo dei Cinque Stelle, per spingere verso il voto anticipato. Forza Italia è più cauta: si è limitata a ribadire che insieme al Movimento ora sia impossibile andare avanti.

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