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Covid, Salvini valuta un ricorso al Tar contro l’ultimo dpcm: “Chiederemo un incontro a Mattarella”

Sindaci e governatori leghisti stanno pensando di ricorrere al Tar contro l’ultimo dpcm anti Covid. E Matteo Salvini attacca: “Chiederemo un incontro al presidente Mattarella che è il garante della Costituzione. Il decreto è ingiustamente punitivo nei confronti di migliaia di lavoratori. Sono chiusure inutili e insensate”
A cura di Annalisa Cangemi
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Matteo Salvini vuole ricorrere al Tar contro il nuovo dpcm anti Covid firmato ieri, in vigore da oggi, fino al 24 novembre. Il segretario della Lega ha ascoltato ieri le preoccupazioni di sindaci e governatori del Carroccio. Il leader del primo partito italiano si è anche confrontato in teleconferenza con i presidenti delle Regioni, preoccupati che i sacrifici imposti dal governo con l'ultimo decreto possano dare il colpo di grazia all'economia senza produrre risultati efficaci sul fronte sanitario, e senza riuscire a piegare la curva dei contagi.

Le Regioni avevano infatti chiesto misure meno pesanti, per esempio per quanto riguarda l'orario di chiusura dei ristoranti: i governatori avevano infatti chiesto di fissare l'orario di chiusura di bar, pub, pasticcerie, gelaterie e ristoranti alle 23. L'esecutivo come sappiamo ha imposto la chiusura alle 18, compresi i festivi (consentito comunque il servizio di ‘delivery').

Dal resto Matteo Salvini aveva lamentato l'assenza di dialogo: il governo non avrebbe discusso con le opposizioni i dettagli delle nuove misure, ma si sarebbe limitato a comunicarle brevemente nel corso di una telefonata. "16.06 di oggi, telefonata di Conte per preannunciare (non condividere o discutere) l’ennesimo dpcm con cambiamenti: limiti e chiusure. Bisogna tutelare i soggetti più fragili, anziani e malati, senza richiudere in casa 60 milioni di Italiani. Servono subito tamponi a domicilio, assunzioni di medici e infermieri, più autobus e metropolitane, cure a casa per i malati meno gravi. Servono soldi, veri e subito, sui conti correnti di chi sarà danneggiato da nuove limitazioni o chiusure. Prendersela con palestre e piscine, bar e ristoranti, cinema e teatri, non serve a niente. Ma cosa significa “raccomandare” alla gente di non uscire e non spostarsi?? Si può o non si può?? Proteggere dal virus i più deboli, senza massacrare tutti gli Italiani. Questo si deve fare, dopo sei mesi persi in chiacchiere, monopattini e banchi con le rotelle. Noi vogliamo un’Italia sicura, sana, laboriosa e libera", aveva scritto sabato in un post su Facebook.

Salvini chiede un nuovo Cts

Ora alcuni primi cittadini della Lega stanno valutando di ricorrere al Tar contro il dpcm. "Chiederemo un incontro al presidente Mattarella che è il garante della Costituzione", ha aggiunto ieri sera Salvini durante una diretta su Instagram. "Il decreto è ingiustamente punitivo nei confronti di migliaia di lavoratori. Sono chiusure inutili e insensate". Oggi in un'intervista rilasciata al quotidiano ‘La Verità' ha attaccato ancora l'esecutivo, chiedendo un Comitato tecnico scientifico alternativo: "Il Parlamento rappresenta il popolo italiano? Si doti di un comitato tecnico scientifico". E ancora: "Le nuove restrizioni sono una follia, un lockdown mascherato e dimostrano che il governo ha perso mesi di tempo. Rischiamo di morire di fame invece che di Covid. Il lockdown era ammissibile a febbraio: oggi no".

Zaia contro il nuovo dpcm

"Abbiamo oggi 77 persone in terapia intensiva, il 13 marzo ne avevamo 111 persone in terapia intensiva e il 29 marzo è stata toccata la punta di 356. Abbiamo poco più di 600 persone ricoverate nei diversi reparti. Pressione ce n'è ed è inevitabile, però è pur vero che noi siamo pronti con l'artiglieria pesante in caso di necessità. Con una piccola punta di scetticismo, sono convinto che la curva non avrà tutte queste modifiche con le misure che si sono prese. Poi staremo a vedere, il tempo sarà galantuomo. È pur vero che non possiamo scaricare le responsabilità solo su alcune categorie", ha detto il presidente della Regione Veneto Luca Zaia, commentando l'ultimo provvedimento.

"Noi veneti non siamo degli irresponsabili e l'abbiamo mostrato fin dal primo giorno. Abbiamo subito un lockdown pesante e l'abbiamo rispettato. Penso ai tanti operatori, ai ristoratori, alle palestre e alle altre attività che vengono colpite, che hanno fatto grandi investimenti per tutelare la salute dei propri lavoratori e dei propri clienti".

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