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Elezioni politiche 2022

Cosa sta succedendo sulle firme digitali e perché si chiede di spostare le elezioni

Gli esponenti di Referendum e Democrazia con Cappato annunciano che il governo si è costituito contro l’ammissione della lista alle elezioni, dopo che era stata esclusa per aver raccolto le firme digitalmente e aveva presentato ricorso. Ora, però, “il provvedimento cautelare auspicato dai ricorrenti imporrebbe di differire lo svolgimento delle elezioni”.
A cura di Tommaso Coluzzi
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Le elezioni politiche del prossimo 25 settembre potrebbero essere spostate. A meno di dieci giorni dal voto, infatti, il governo si è costituito contro l’ammissione di Referendum e Democrazia con Cappato. Lo hanno annunciato gli stessi esponenti della lista, che era stata esclusa dalla tornata elettorale per aver raccolto le firme digitalmente. Presentato il ricorso, ora, però, le cose potrebbero cambiare. E le conseguenze non sarebbero solo per la lista di Marco Cappato, ma per le elezioni in generale.

Le elezioni sono "un complesso procedimento, con rigorose scansioni temporali che, in caso di accoglimento del ricorso, sarebbero completamente stravolte al punto da imporre di fissare una nuova data per la convocazione dei comizi elettorali – scrive l’avvocato dello Stato nella memoria depositata a nome del governo – Di fatto il provvedimento cautelare auspicato dai ricorrenti imporrebbe di differire lo svolgimento delle elezioni".

La presa di posizione dell'esecutivo, però, arriva a pochissimi giorni dall'udienza del 19 settembre, in cui verrà affrontato il ricorso presentato il 2 settembre scorso al Tribunale di Milano. I ricorrenti della lista di Cappato chiedono di essere riammessi d'urgenza alle elezioni del 25 settembre e anche di riconoscere la validità delle firme digitali in linea con i principi costituzionali di diritto europeo e internazionale.

"Il governo fa pendere sulla testa del giudice del Tribunale di Milano la responsabilità dello spostamento delle elezioni, che però sarebbe solo e soltanto conseguenza dell’inerzia e dell’inanità del governo stesso", accusa Marco Cappato. L'attivista e leader della lista, infatti, aveva chiesto a gran voce al governo di intervenire con un decreto che confermasse la validità della firma digitale anche per le elezioni, come per i referendum.

Tutto dipenderà dalla decisione del giudice, insomma. Nei prossimi giorni tutti gli occhi saranno puntati sul Tribunale di Milano, perché le elezioni politiche – a questo punto – potrebbero non tenersi più il 25 settembre.

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