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Cosa c’è nel piano del governo Meloni per far pagare meno tasse a chi ha figli

Il governo Meloni vuole puntare ad abbassare le tasse a chi ha figli. Al momento è solo un’ipotesi, di cui si era parlato anche lo scorso anno e che poi finì nel nulla. Ora è tornata, almeno nelle indiscrezioni: a spingerla sarebbe il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti.
A cura di Luca Pons
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Ha fatto discutere, negli ultimi giorni, un'ipotesi a cui starebbe lavorando il ministero dell'Economia: un sistema per abbassare in modo deciso le tasse alle famiglie con figli. Il piano ha ancora i contorni poco chiari, ma negli ultimi giorni non è stato smentito dal governo – cosa che ha fatto pensare che effettivamente l'intenzione di lavorare sul tema. L'idea sarebbe di cambiare le detrazioni fiscali, in modo da favorire le famiglie che hanno figli. Un sistema simile, nel principio, al "quoziente familiare" inserito nel programma di governo.

Cosa vuole fare il governo sulle tasse delle famiglie con figli

La nuova proposta, come detto, è di intervenire sulle detrazioni fiscali. Alcune indiscrezioni hanno parlato di un intervento che sarebbe da finanziare con 6 miliardi di euro, anche aumentando le tasse a chi invece non ha figli. Ma il ministero avrebbe smentito questa versione, e sembra che preferirebbe risparmiare tagliando le detrazioni. Un'impresa complicata, e tentata senza successo anche da altri governi in passato, ma da cui sulla carta potrebbero venire alcuni miliardi di euro di risparmi.

Al di là di come trovare le risorse, il focus sarebbe sulle detrazioni. Oggi, tutte le famiglie possono sottrarre al proprio reddito dichiarato le spese per scuola, per lo sport, per i trasporti e altro ancora. E per quasi tutte le detrazioni ci sono dei limiti. Ad esempio, per le spese sanitarie si può "scalare" il 19% di quanto viene speso oltre la soglia minima di 129 euro in un anno.

La stessa percentuale si applica anche a molte altre spese. Per le attività sportive, le detrazioni possono arrivare al massimo a 210 euro di valore. Quelle per l'asilo nido (per chi non riceve il bonus) possono andare fino a 632 euro a figlio, per l'affitto di studenti fuori sede fino a 2.633 euro, per la scuola (retta, libri, gite) fino a 800 euro, per collaboratori domestici (badanti, babysitter, colf) fino a 1.549,37 euro. Il limite del 19% vale anche, per esempio, alla detrazione sulle spese per il mutuo.

L'ipotesi, quindi, sarebbe di aumentare queste soglie per chi ha dei figli. Questo porterebbe porterebbe a detrazioni più alte, e quindi tasse più basse. Ma avrebbe un costo importante per lo Stato. Resta da vedere, quindi, se questa volta l'idea finirà nella legge di bilancio o resterà sulla carta.

Le altre proposte sulla natalità fatte in passato e cadute nel vuoto

A spingere per questo intervento sarebbe il ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti. Che un'idea simile piaccia a Giorgetti non è un segreto: più di un anno fa, ad aprile 2023, il ministro aveva proposto di non far pagare – o comunque ridurre moltissimo – le imposte sul reddito alle famiglie numerose. Una vera e propria "azione shock", aveva detto.

Nei giorni successivi si era concretizzata la proposta di una detrazione da 10mila euro all'anno per ogni figlio a carico. Ma dopo l'estate, quando era arrivato il momento della legge di bilancio, le proposte più ambiziose erano rimaste nel cassetto.

Il governo Meloni aveva invece lanciato la detrazione per le madri lavoratrici, che l'anno prossimo vorrebbe riconfermare, magari allargandolo anche alle autonome e non solo alle dipendenti. Tuttavia, è chiaro che non è un tipo di intervento che possa risolvere la crisi demografica, come dimostrano i dati Istat sui nati nel 2024 (nei primi mesi dell'anno sono stati meno del 2023, che fece segnare il record negativo).

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