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Covid-19, nuove regole per spostamenti e autocertificazione: cosa cambia con l’ultima circolare

Nella circolare del governo relativa al dpcm del 22 marzo vengono chiarite le nuove disposizioni per contenere i contagi di coronavirus, misure che riguardano “lo svolgimento delle attività produttive” e gli “spostamenti fra territori comunali diversi”. Gli spostamenti all’interno del territorio nazionale non sono più consentiti, nemmeno per rientrare presso il proprio domicilio, abitazione o residenza.
A cura di Annalisa Cangemi
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È stata diffusa la nuova circolare del governo per contenere la diffusione del coronavirus in Italia, relativa al dpcm del 22 marzo. Le nuove disposizioni riguardano "lo svolgimento delle attività produttive" e gli "spostamenti fra territori comunali diversi", per ridurre il rischio di contagi tra la popolazione. Tali misure sono in vigore da domenica 22 marzo e sono valide fino al prossimo 3 aprile.

Cosa cambia per gli spostamenti

Per quanto riguarda gli spostamenti nella circolare viene stabilito il divieto "per tutte le persone fisiche di trasferirsi o spostarsi con mezzi di trasporto pubblici o privati dal comune in cui attualmente si trovano". Gli unici spostamenti consentiti sono quelli che riguardano "comprovate esigenze lavorative, di assoluta urgenza ovvero per motivi di salute". La finalità, anche e soprattutto per rispondere alle esigenze dei singoli governatori di Regione, è quella di evitare il più possibile gli spostamenti dei cittadini all'interno del territorio nazionale, visto che con la chiusura di molte attività produttive, come fabbriche e esercizi commerciali non essenziali, molte persone potrebbero pianificare un ritorno del comune di residenza, come è accaduto nella notte tra domenica e lunedì sullo Stretto di Messina.  

Proprio in quest'ottica viene soppressa la norma del dpcm dello scorso 8 marzo, che consentiva il rientro presso il proprio domicilio, abitazione o residenza. Questa norma rimane valida solo per gli spostamenti all'interno dello stesso Comune in cui ci si trova. Come si legge nel testo "Rimangono consentiti, ai sensi del citato articolo 1 lett. a) del dpcm 8 marzo 2020, i movimenti effettuati per comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessità ovvero per motivi di salute, che rivestano carattere di quotidianità o comunque siano effettuati abitualmente in ragione della brevità delle distanze da percorrere". Ci si riferisce agli spostamenti per esigenze lavorative se nella località in cui si lavora non si è in possesso di una casa alternativa a quella abituale – è il caso dei pendolari – e agli spostamento per acquistare beni alimentari di prima necessità, nel caso in cui il supermercato più vicino si trovi in un Comune diverso da quello in cui si vive.

Il nuovo modello di autocertificazione

Sulla base di queste nuove misure restrittive è stato pubblicato uno nuovo modello di autocertificazione, pubblicato dal sito della Polizia di Stato, che è necessario per giustificare gli spostamenti: nel modulo è stata eliminata la voce che prevedeva la possibilità di fare rientro al proprio domicilio, residenza, o abitazione. nella versione precedente del modulo, quella datata 17 marzo, invece era prevista opzione.

Chi esce dalla propria abitazione dovrà anche  anche dichiarare di non trovarsi nelle condizioni previste dall'art. 1, comma 1, lett. c) del D.P.C.M. 8 marzo 2020, e cioè deve dichiarare di non essere sottoposto alla misura della quarantena e non deve essere risultato positivo al test per il coronavirus. Se così fosse ogni movimento dalla propria abitazione sarebbe pribito. Nel nuovo modello di autocertificazione è previsto anche che l’operatore di polizia controfirmi l’autodichiarazione, attestando che viene resa alla sua presenza e dopo aver identificato chi effettua la dichiarazione. In questo modo il cittadino non ha bisogno di allegare alla dichiarazione anche la fotocopia del proprio documento d’identità.

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